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Tra foto e disegni, una “passeggiata senza meta” per Roma presentata all’Espace 14 di Nîmes

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Il fotografo Bernard Plossu invita i pittori Marcelo Fuentes e François Avril nello spazio 14, a Nîmes.

Come guardare una città le cui immagini permeano da secoli l’immaginario? Al fotografo Bernard Plossu non piacciono le cartoline. Con la mostra “Roma”, presentata allo spazio 14, riunisce due amici pittori, Marcelo Fuentes e François Avril, per un’altra prospettiva.

“Un giorno ho deciso di iniziare a fotografare Roma e ci sono tornato dieci o quindici volte”ha detto semplicemente il fotografo. “Cammino in un’avventura, a caso. È una passeggiata senza meta”continua Bernard Plossu, che lavora sempre con un’ottica fissa, una lente da 50 mm, la più vicina all’occhio umano. Il fotografo vede un legame con la sobrietà dello sguardo della pittrice Camille Corot. “Questo ti permette di fotografare rovine, una strada, un ritratto nella metropolitana o un bambino che ride senza alcun effetto”spiega Bernard Plossu, che a differenza di Henri Cartier-Bresson cerca il “momenti non decisivi” e non farlo “cogli il tempo ma evocalo”.

La ricerca dell’eterno

Ciò comporta lentezza, vagabondaggio, gusto della separazione. Nessuna monumentalità in questo viaggio, ma una distanza dalle cose, un’attenzione al dettaglio. Si tratta anche di stampe che giocano con la miniatura, costringendo lo spettatore a fermarsi davvero, a immergersi in questo bianco e nero sobrio e silenzioso. “La foto e l’autore devono essere senza tempo. Se divento alla moda, sono morto”ride Bernard Plossu, per il quale queste immagini “non sono fatti per piacere ma per essere”.

Anche il pittore Marcelo Fuentes trascorse molto tempo a Roma, soggiornando a Villa Medici alla fine degli anni Ottanta. Sulla base delle foto scattate all’epoca, consegna una serie di disegni, vedute di architetture, mondi spopolati. Nessun personaggio in questo grigiore romano. “Ciò che mi interessa è il silenzio, la tranquillità, non il movimento”spiega il pittore che concentra l’immagine, riunisce frammenti del mondo, gioca con la purezza delle linee, guarda la modernità con interesse e distanza per creare atmosfere vaporose e senza tempo.

Il colore appare nei disegni di Bernard Avril, ma spesso limitato a un’unica dominante. Abituato alle tele di grandi dimensioni, torna a Roma per la mostra, ritornando con una serie di piccole opere su carta. Lavora a memoria, con uno stile che consiste in “eliminare.” Gli esseri umani sono solo sagome, riportate indietro “alla loro giusta dimensione rispetto all’universo.” Bernard Avril preferisce guardare “la grande libertà” alberi della città, il blu del mattino e il rosso del crepuscolo e condividono una forma di armonia che si trova solo nell’incontro casuale.

Fino al 19 ottobre, dalle 14:00 alle 19:00 Espace 14, 14 quai de la Fontaine, Nîmes. ENTRATA LIBERA. 04 66 67 62 61.

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