Al Teatro Libero, il celebre critico d’arte ci racconta la vita di Cristo per leggere meglio il dipinto che ad essa si ispirò. Una divertente lezione con oggetti.
« Una cosa è entrare in un museo, un’altra è entrare in un dipinto », ha detto lo scrittore Julien Battesti a proposito del critico d’arte Hector Obalk. È vero che quest’ultimo ha l’incredibile talento di irrompere, pedagogia e fantasia nelle opere. Dopo Tutta la storia della pittura in meno di due oreecco Tutta la storia di Gesù attraverso la pittura.
In scena, una parete monumentale composta da un centinaio di opere, da Giotto a Fragonard. Obalk è accompagnato da un violoncellista (Florent Carrière) e un violinista (Pablo Schatzman). Tutto inizia con l’Annunciazione e Obalk, « Ebreo di madre e cattolico di pittura »ride della situazione: « Marie è un po’ sconcertata, c’è una ragione : è incinta anche se è vergine, non è ovvio. Inoltre non è incinta di uno qualunque, della potenza dell’Altissimo che ti coprirà con la sua ombra ! » Difesa e illustrazioni…
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