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Dal Ragusa Foto Festival alla scoperta di Seuil, con Mario Cresci

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IL Ragusa Foto Festivalgiunto alla sua 12a edizione, continua a proporre interessanti fotografie con quindici mostre di autori come Ferdinando Scianna o Antonio Biasiucci, che con Mimmo Paladino, reinterpretano l’antico gioco della lotteria, e vari progetti, tra cui questo realizzato da Mario Cresci durante la sua residenza artistica nella città siciliana, che ha dato origine alla mostra Limen, soglia di passaggio. L’evento internazionale è dedicato anche alla promozione dei giovani talenti e si concentra sui diversi linguaggi della fotografia contemporanea.

Un’occasione da non perdere per scoprire questa terra dal profondo fascino e scoprire autori qualificati e interessanti produzioni fotografiche. L’edizione 2024 del Ragusa Foto Festival, sotto la direzione di Stefania Paxhia, ideatrice e fondatrice della manifestazione, e del direttore artistico Massimo Siragusa, vede fiorire creatività e produzione anche se lo slogan di quest’anno è Prendersi una pausa (Pausa).

Una rottura costruttiva, come spiega Paxhia: “Un modo per rallentare la velocità e la tensione che caratterizzano la modernità, in una costante ricerca del tempo che fugge e ci sfugge. Poter prendersi una pausa non significa restare fermi. Al contrario, può essere il momento che dà valore a tutto il resto.

Del resto “Ogni pausa è cielo in cui mi perdo” (“Ogni pausa è un paradiso in cui mi perdo”), scriveva Salvatore Quasimodo, premio Nobel per la letteratura.

“La Sicilia è protagonista anche delle opere esposte, a dimostrazione della vitalità e dell’innovazione della produzione fotografica contemporanea, aperta al dialogo oltre i confini artistici e geografici”, afferma Stefania Paxhia.

Momenti clou del festival sono le mostre a Palazzo Cosentini, Palazzo La Rocca, la chiesa sconsacrata di San Vincenzo Ferreri e il Jardin Ibleo.

Inoltre, dal 29 settembre al 29 ottobre, saranno esposte le opere dei quattro vincitori del concorso “Giovani Fotografi delle Accademie Italiane”, YPIA #4.

Limen, soglia di passaggio

Come già accennato, tra le mostre del Ragusa Foto Festival c’è Limen, soglia di passaggio (Limen, seuil de passage), il cui titolo è evocativo. È intrigante scoprire il lavoro creativo che Cresci ha realizzato durante la Residenza d’Artista (novità di questa edizione) offerta dal Festival.

Le immagini ci trasportano in una realtà ibrida, fatta di carta, mappe e immaginazione: un progetto artistico basato sull’interazione con il territorio e le mappe della Sicilia raccolte nella collezione “Cesare e Doris Zipelli” della Banca Agricola Popolare di Ragusa, che attestano all’interpretazione geopolitica dell’isola tra XVI e XIX secolo nonché alla complessità del patrimonio culturale.

L’esposizione a Palazzo Garofalo, Limen, soglia di passaggioaffascina e spiega. E questo riflette anche le motivazioni della fotografia di cui ci parla Mario Cresci.

“La fotografia è una parte della mia vita”, afferma. “Non ho alcuna formazione fotografica, ho frequentato il corso superiore di disegno industriale a Venezia. Italo Zannier teneva lì un corso di fotografia: da allora ho deciso di non fare il designer, ma di usare la fotografia per scopi di design.

È nel 1964 che la Pop Art americana approda alla Biennale di Venezia, cambiando radicalmente i parametri dell’arte attraverso le opere di Andy Warhol, Roy Lichtenstein e Robert Rauschenberg. E mi sono chiesto perché i fotografi si chiudevano nella camera oscura, mentre questi artisti aprivano la camera oscura e si aprivano al mondo.”

Come ha influito tutto questo sul tuo approccio alla fotografia?

“Il mio modo di fotografare è ancorato a studi ed esperienze multidisciplinari, fondendo lo studio del linguaggio fotografico con l’arte contemporanea. Mi confronto con immagini del patrimonio artistico, fonte di infinite suggestioni, contenenti fotografia, disegno, pittura, video e installazione. Rilevante è stata anche la conoscenza del gruppo dell’Arte Povera”.

Negli anni Cresci ha sviluppato tematiche e modalità di sperimentazione diverse: “Il mio lavoro è un’espressione tra fotografia, grafica, didattica, multimedialità e comunicazione. C’è una sorta di ambiguità che si espresse, ad esempio, nel 1969, alla Galleria Il Diaframma (diretta da Lanfranco Colombo) di Milano, dove concepii la fotografia ” Ambiente “ con mille fotografie dentro altrettanti cilindri trasparenti”, dichiara.

Tutto questo è concentrato nelle opere d’arte che Mario Cresci ha realizzato a Ragusa. Una sfida tra la scoperta del territorio e le mappe (che sono una rappresentazione del territorio). “Golfo di molteplicità potenziale”, come dice Calvino in Lezioni americaneper Cresci la fotografia non è mai fine a se stessa, ma è sempre parte di un racconto per immagini capace di coniugare conoscenza, ricerca sul campo ed emozione visiva.

“Questa raccolta cartografica è una testimonianza dell’importanza geopolitica della Sicilia nel corso dei secoli, espressione dell’attenzione dei viaggiatori stranieri e dell’opera dei cartografi europei dell’epoca. Durante questa missione nel Ragusano, ho avuto modo di conoscere la profondità del territorio e il valore della cartografia, che si evolve nei secoli, come l’isola stessa, che si forma e si trasforma. Questo è il paesaggio descritto dai grandi scrittori”, aggiunge Cresci.

Nella serie di collage, infatti, questa durata estesa si esprime nella continua transizione visiva tra antiche mappe della Sicilia, libri di navigazione e paesaggi contemporanei, mentre le immagini del luminoso territorio ragusano rappresentano un’esperienza diretta di questo viaggio. Alla continua ricerca della “casa di un pensiero”.

Paola Sammartano

Tutte le mostre del Festival
Ferdinando Scianna – Dormire, forse sognare
Antonio Biasiucci e Mimmo Paladino – tombola
Mario Cresci – Limen, soglia di passaggioResidenza s’artista per Fondazione Zipelli
Simona Ghizzoni – Isola
Luca Campigotto – Viste sull’acqua
Angelo Raffaele Turetta – Cronache dalla Finzione
Nobile Loredana – Sicilia
Marco Zanta – Le cose stanno così
Viola Pantano – Anemos
Umberto Coa – Stadi di Sicilia
Memoria Iblea – a cura di Alfredo Corrao
Miglior Portfolio 2023 (Alessandro Cristofoletti – ‘Uniti da ciò che separa’; Ciro Battiloro – Il piccolo respiro; Claire Potenza – La montagna)
Giovani Fotografi delle Accademie Italiane, YPIA #4
Editoria Indipendente. Identità e innovazione

Ragusa Foto Festival 12
Dal 30 agosto al 30 settembre 2024
97100 Ragusa Ibla
Italia
https://www.ragusafotofestival.com/

Mario Cresci. Limen, Soglia di passaggio
Dal 30 agosto al 30 settembre 2024
Palazzo Garofalo
Corso Italia 87
97100 Ragusa Superiore
https://www.ragusafotofestival.com/mario-cresci-limen/
https://www.ragusafotofestival.com/residenza/
https://fondazionezipelli.it/

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