DayFR Italian

“Quando decori una parete, decori le altre”, idee decorative per trasformare i tuoi interni

-

Affresco, bassorilievo, intarsio… le decorazioni murali competono in creatività e tornano di moda per interni straordinari.

Dopo il grande ritorno della carta da parati, tocca agli affreschi, ai bassorilievi e agli altri stucchi reinventati per realizzare le pareti più belle. Tecniche decorative che tornano alla ribalta. Come sempre, prima di trasferirsi nelle residenze private, è nei locali pubblici, nei ristoranti e negli alberghi che prende forma il ritorno.

L’appetito per gli affreschi murali fu così risvegliato da Florence Bamberger, che dipinse le pareti e i soffitti di Fogo, nel XVII secolo.e quartiere, a Parigi. Reinterpreta poeticamente “Le Déjeuner sur l’herbe”, di Édouard Manet. Altro ristorante, altra atmosfera. Al Lucas Carton, ristorante leggendario della capitale, in Place de la Madeleine, ammiriamo un arredamento dipinto con riferimenti più classici, realizzato da Blundell & Therrien.

” data-script=”https://static.lefigaro.fr/widget-video/short-ttl/video/index.js” >

Célina Blundell e Christophe Therrien, che hanno fondato il loro laboratorio nel 2013, rinnovano decorazioni all’interno di istituzioni, come la Reggia di Versailles, e creano anche opere personalizzate in tutto il mondo. Utilizzando tecniche antiche, utilizzando pigmenti, vernici minerali e colle naturali, il duo unisce scrittura contemporanea e fascino del vecchio mondo.

Arredamento e architettura

Il fascino dell’antico aleggia anche nel lavoro di Willie Morlon, vincitore a giugno del gran premio Design Parade Toulon Van Cleef & Arpels. Per questo concorso si è presentato questo giovane diplomato della Royal Academy of Fine Arts di Bruxelles Placo Studiolointerpretazione di un palazzo mediterraneo le cui pareti erano realizzate con intarsi Placoplatre. Un materiale che ha saputo sublimare per creare una stanza dove si respirasse un’atmosfera elegante fatta di rosa pastello, verde, blu…

“La mia idea iniziale era quella di mettere in discussione l’edilizia di massa e il suo futuro, ma, alla fine, il gesto ha preso il sopravvento e il manifesto si è ammorbidito di fronte all’estetica”, spiega questo appassionato di ornamenti. In una recente intervista ha dichiarato: “Le decorazioni murali sono tornate a far parlare di sé. C’è un rinnovato interesse per il know-how. E poi avere un’opera pensata appositamente per lo spazio, integrata nell’architettura, che porta con sé un valore emozionale molto forte”.

Alla Galleria Stéphanie Coutas, bassorilievo di Lookas.
Stampa fotografica

Non c’è da stupirsi, quindi, che da quando ha vinto il premio le proposte si siano accumulate e che lui stia valutando di utilizzare la sua tecnica con il metallo, il tessuto, il vetro… E, in questo ambito, dei materiali non mancano le occasioni di riappropriazione. o deviare.

Eredità e trasmissione

L’Atelier Prométée, esperto in fusioni d’arte, è anche uno dei maggiori specialisti nelle decorazioni di piastrelle in maiolica. Il laboratorio è capace di copiare tutto, come inventare affreschi o motivi con uno spirito molto storico. Ogni arredamento è realizzato a mano, come in questa particolare casa a Pebble Beach, negli Stati Uniti, dove le pareti della sala da pranzo sono interamente ricoperte da un paesaggio in terracotta che evoca la California del XVIII secolo.e secolo. Anche Olivia Cognet ha scelto la ceramica. Ma il suo approccio è più unico. Realizza opere in situ che evocano puzzle di grandi volumi. Installato nell’ex laboratorio di Roger Capron, a Vallauris, nelle Alpi Marittime, non nasconde i suoi riferimenti a Picasso, Matisse o Cocteau…

Artisti che, tutti, ad un certo punto della loro carriera, hanno fatto del muro un mezzo creativo. È d’altronde a Jean Cocteau che dobbiamo il soprannome di Villa Tatoée dato alla Villa Santo Sospir, a Saint-Jean-Cap-Ferrat. Infatti, l’artista, invitato dalla proprietaria Francine Weisweiller nel 1950, vi girava in tondo durante il suo soggiorno: “L’ozio mi stanca, mi secca”. Le pareti sono bianche e vuote. Poi chiede a Francine se può disegnare la testa di Apollo con il carboncino, sopra il camino del soggiorno. Poi, preso da una creatività divorante, Cocteau “tatuerà” tutte le pareti e i soffitti della casa con affreschi dai toni molto tenui. Per anni tornerà a Villa Santo Sospir per portare a termine la sua opera, senza dubbio la più personale.

Decoro bianco e oro del laboratorio Blundell & Therrien.
Stampa fotografica

Volumi e superfici

Anche Luc Ghanem, alias Lookas, dona una nuova personalità alle pareti. Ma con una spatola… Lookas, che ha iniziato come designer di facciate, ha scoperto una passione per la creazione e la malta di calce. È con questo materiale naturale che ha fatto emergere delicati alberi da una delle pareti della galleria parigina di Stéphanie Coutas, la cui sagoma evoca gli ulivi. Da questo boschetto fuoriesce una magia che ha affascinato l’interior designer: questo appassionato di know-how e di artigianato artistico ha coltivato queste sculture murali in molte residenze.

Sulla scia di queste creazioni su misura, stanno emergendo alternative più accessibili. L’architetto Pierre Gonalons, per il marchio CarréSol, riutilizza il parquet per trasformarlo in un rivestimento di lusso. La sua collezione Médaillon, che combina doghe di rovere e intarsi di marmo, apporta un tocco strano e sofisticato allo stesso tempo. Anche la piastrella in terracotta lascia il pavimento per essere esposta a parete con la collaborazione del produttore italiano Fornace Brioni e dello studio di architettura norvegese Snøhetta: la loro capsula Void gioca sulle cavità e sulle curve degli elementi in 3D per catturare luci e ombre in modi inaspettati .

Intarsi murali di Pierre Gonalons, in rovere marrone affumicato e marmo Fior di Pesco, per CarréSol.
Stampa fotografica

Il sughero, finora confinato in semplici pannelli isolanti, si fa conoscere: La Parqueterie Nouvelle lo interpreta in versioni in rilievo, grafiche, ipnotiche… Di fronte a queste valanghe di decorazioni murali, una più sorprendente e attraente dell’altra, è meglio restare in mente la frase di Matisse, che apre molti orizzonti: “Quando decori una parete, decori le altre”.

Related News :