[CINÉMA] “A sua immagine”, una fotografa in Corsica negli anni 80-90
DayFR Italian

[CINÉMA] “A sua immagine”, una fotografa in Corsica negli anni 80-90

-

Thierry de Peretti è uno dei nostri registi più talentuosi. Scoperto nel 2013 con Gli Apacheun film naturalista a basso budget ispirato a un fatto di cronaca accaduto in Corsica nel 2006, l'attore-regista di Ajaccio ha trasformato il testo nel 2017 con Una vita violenta, un film teso e affascinante sull'ascesa di breve durata di Armata Corsa, il gruppo nazionalista armato decimato nel 2001 dalla banda di Bastia della Brise de mer. Nel 2022, Thierry de Peretti si è allontanato dall'isola e ci ha dimostrato con Indagine su uno scandalo di Stato che era in grado di affrontare anche questioni di importanza nazionale.

Le possibilità di un'isola

Il regista sta ora tornando ai suoi fondamenti isolani con A sua immagineadattamento del romanzo omonimo di Jérôme Ferrari, pubblicato nel 2018 da Actes Sud. La storia racconta, dalla fine degli anni '70 alla fine degli anni '90, il percorso professionale, familiare e sentimentale di una fotografa, Antonia (Clara-Maria Laredo), recentemente scomparsa in un incidente stradale. La voce narrante ci racconta attraverso una voce narrante fuori campo, ultima traccia del romanzo originale, come questa giovane donna, innamorata di un attivista nazionalista del FLNC, si sia interessata alla fotografia molto presto, prima di entrare a far parte della redazione di Mattina in CorsicaDa allora, testimone privilegiata delle tensioni politiche emerse sull'isola dopo gli eventi di Aléria del 1975, Antonia è al tempo stesso oggetto e autrice di una riflessione sull'immortalità, attraverso il cinema, di ciò che non c'è più. Un viaggio intellettuale sul mostrabile e l'inmostrabile che la porterà a contatto con la morte e la bruttezza umana, e la spingerà infine ad allontanarsi dalla cruda cronaca per dedicarsi, più modestamente, alle foto di nozze, alle foto di famiglia…

Storia di una disillusione ideologica e professionale, A sua immagine ci accompagna con interesse nei grandi eventi della vita politica corsa di fine Novecento: l’affare Bastelica-Fesch, la spedizione punitiva alla prigione di Ajaccio per vendicare la morte di Guy Orsoni, l’assassinio dell’attivista Robert Sozzi e le guerre intestine del FLNC, conseguenti alla scissione del 1991 tra la Cuncolta Naziunalista (con la sua branca clandestina, denominata “Canal historique”) e l’MPA (con la sua branca armata, denominata “Canalhabitude”). Un conflitto che ha causato una ventina di morti tra il 1993 e il 1996.

La storia include anche uno spazio dedicato alla guerra in Jugoslavia, che la fotografa decide di riprendere per un po', contro il parere dei suoi redattori e, soprattutto, contro quello della sua famiglia: una magnifica e buffa scena di discussione in cui i genitori usano il ricatto emotivo sulla figlia.

Ritratto di un giovane corso

Realizzato in specchio diUna vita violentaquesto nuovo lungometraggio di Thierry de Peretti non condivide esattamente lo stesso ardore ma ha il merito di scavare il solco esplorando più a fondo l’aspetto giornalistico e proseguendo il ritratto di una gioventù corsa alla ricerca di sé (e che si perde…) in conflitti di cui fatica a misurare le conseguenze – il regista non è tenero verso coloro che hanno scelto la violenza.

Da un punto di vista formale, A sua immagine si inserisce perfettamente nello stile abituale di Peretti con i suoi collage d'archivio, il suo montaggio minimalista, le sue inquadrature ampie e fisse, che affogano i personaggi in un ambiente che è al di là di loro. L'unico punto nero rimane lo stesso, film dopo film: dialoghi non sempre udibili. Un difetto probabilmente accentuato dalla loro parziale improvvisazione; che denota chiaramente un'influenza del cinema di Pialat.

Ma, per una prima incursione nell'adattamento letterario, A sua immagine è un grande successo.

3 stelle su 5

Stampa, salva o invia via email questo articolo

Related News :