DayFR Italian

4000 anni dopo le ultime statue menhir, Maurice Boyer è tornato alla produzione

-

Ad Arvieu, nel suo laboratorio di Caplongue, l’ottantenne è un vero appassionato di statue menhir, tanto che ne ha realizzate altre cento, e alla vecchia maniera.

Nel piccolo villaggio di Caplongue, ad Arvieu, si nasconde uno scultore autodidatta piuttosto insolito. Maurice Boyer, 80 anni, scolpisce da oltre vent’anni statue menhir del tipo di quelle che si trovano al Museo Fenaille di Rodez. 165 di queste statue menhir sono state trovate nel sud dell’Aveyron, sempre per caso, e sono datate a circa 5.000 anni fa.

Sono identificati come statue del gruppo di Rouergat poiché sono stati trovati in un territorio che un tempo portava il nome di Rouergue, a cavallo tra Aveyron, Hérault e Tarn. Sono uomini e donne rappresentati, in bassorilievi, a volte dotati di accessori come un’ascia, un arco e una freccia singola. Le gambe sono dritte, la vita è segnata da una cintura e il personaggio indossa molto spesso collane. Le braccia piegate sul busto sono estese nella parte posteriore da scapole a forma di pastorale. I tratti del viso sono semplificati poiché sono disegnati solo gli occhi e il naso. Sulle guance sono incisi tatuaggi a forma di linee parallele. È molto raro che la bocca sia disegnata. Rappresentano una sorta di eredità artistica ma anche culturale che gli uomini del tardo Neolitico ci hanno lasciato.

Si avvicinò alla verità degli artisti del Neolitico

Maurice Boyer se ne innamorò nel 2001. Molto rapidamente, fece il giro di tutti i musei in cui si trovavano queste statue menhir. Aveva “voglio vederli tutti”come lui stesso afferma. Ma incontrò anche degli scopritori, che, arando la terra, portarono alla luce, qua e là, queste vestigia scolpite di un’epoca passata. Da allora, Maurice, con le formiche in mano, cominciò a scolpire lui stesso delle statue menhir, per scommessa, ispirandosi alle sculture delle statue del gruppo di Rouergat.

Imitando la forma, le linee, i disegni, ha fatto cantare lo scalpello sulla pietra, arenaria rossa in questo caso, per creare a sua volta statue menhir, molto simili agli originali. Ha sviluppato una tecnica di scultura rapida che gli consente di abbozzare la forma generale, ma la finitura è fatta a mano, usando uno scalpello di pietra, come probabilmente facevano gli antenati 5.000 anni fa. È un appassionato che ha realizzato, ad oggi, 101 statue menhir, la maggior parte delle quali può essere vista a casa, nel suo laboratorio o nel suo giardino.

Ognuna delle sue creazioni ha una scheda tecnica dove si possono trovare tutti i dettagli della sua creazione e della sua origine. Maurice ha anche una collezione di libri e foto che trattano tutti questo argomento che anima la sua anima di artista. Inesauribile sulle statue menhir del gruppo di Rouergat, ne parla con le stelle negli occhi e non manca di sollevare certi enigmi che agitano ancora oggi le menti dei ricercatori. Maurice è uno scultore ma anche il curatore del suo piccolo museo. È mettendo le mani sulla pietra arenaria che si è avvicinato alla verità di questi artisti del tardo Neolitico. 5.000 anni dopo, riprende la torcia e riporta in vita queste sculture che tuttavia conservano il loro mistero. L’uomo sarà lieto di accogliervi per una visita alla sua mostra e saprà guidarvi e darvi tutte le spiegazioni necessarie.

L’atelier di Maurice Boyer si trova a Caplongue, al 199 di route de la Gineste, ad Arvieu.

Related News :