Non un nuovo virus
Intervistata da CBS News, la dottoressa Carla Garcia Carreno, direttrice della prevenzione e controllo delle infezioni presso il Children’s Medical Center di Plano (Texas), esclude qualsiasi rischio di pandemia. A differenza del Covid-19, l’HMPV non è una novità. «Circola già da un po’. Le persone hanno una certa immunità a questo metapneumovirus umano”, spiega.
Infatti il virus circola da almeno 65 anni! È stata identificata per la prima volta nel 2001, in bambini affetti da infezioni respiratorie inspiegabili. All’epoca, i ricercatori ritenevano che questo nuovo virus fosse “correlato al metapneumovirus aviario di tipo C”. È apparso a causa di una mutazione, passando dagli uccelli all’uomo.
Essendo stagionale, il metapneumovirus umano sperimenta picchi invernali. Sono quindi infondate le voci di un “nuovo virus cinese”, legato senza dubbio al quinto anniversario del Covid.
Chi può essere infettato dal virus?
Il metapneumovirus umano è un virus respiratorio. È responsabile di infezioni del tratto respiratorio superiore e inferiore nelle persone di tutte le età, ma colpisce soprattutto i neonati, gli anziani e le persone con un sistema immunitario indebolito, afferma l’ospedale canadese di Ottawa.
Come si viene infettati dall’HMPV?
Si diffonde attraverso le goccioline lanciate nell’aria quando una persona infetta tossisce o starnutisce. L’infezione può trasmettersi anche attraverso il contatto diretto con le secrezioni del naso o della gola di una persona infetta.
Quali sono i sintomi?
L’HMPV può causare gravi malattie respiratorie nei neonati e negli anziani. In altre fasce d’età assomiglia principalmente a un semplice raffreddore.
I sintomi del metapneumovirus umano sono simili a quelli del coronavirus e dell’influenza: febbre, naso che cola o chiuso, tosse, respiro sibilante, mal di gola o voce rauca, dolori muscolari…
Gesti barriera
A differenza dell’influenza o del Covid, non esiste un vaccino contro l’HMPV. Il modo migliore per proteggersi restano quindi i famosi gesti barriera: lavarsi regolarmente le mani, starnutire nel gomito o in un fazzoletto e aerare gli ambienti…
E in Belgio?
HMPV è presente anche in Belgio! Ma Karel Van Gucht, virologo dell’Istituto di sanità pubblica Sciensano, vuole comunque rassicurare: nel nostro Paese la situazione è sotto attento monitoraggio. “È qualcosa che sappiamo da molto tempo. Circola ogni anno e, quest’anno, sappiamo che dall’1 al 2% dei pazienti ricoverati in ospedale con un’infezione respiratoria sono effettivamente colpiti da questo virus”.