Dai più piccoli ai più attrezzati, a Parigi e nelle regioni, i nostri musei sono sempre alla ricerca di nuove gemme da acquisirecon o senza l’aiuto di generosi mecenati. Ogni anno le loro collezioni si arricchiscono di pezzi aggiuntivi. Tra questi, alcuni capolavori meritano una deviazione…
Da un manoscritto miniato del XIVe secolo ad una biblioteca “cristallizzata” in vetro fuso da Conversione Pascalpassando accanto ad una deliziosa piramide di fragole dipinta da Chardinfavolosa coppa in diaspro del XIX secoloe secolo, e un dipinto neoimpressionista delAnna Bochecco 10 dei tesori più belli che i nostri musei si sono offerti quest’anno. Alcuni sono già visibili nelle loro stanze!
Il cestino delle fragole di Jean-Baptiste Siméon Chardin
È l’acquisizione di più alto profilo dell’anno. Dipinto nel 1761 da Jean-Baptiste Siméon Chardinquesta appetitosa piramide di frutti rossi è stata acquistata a fine aprile da il museo del Louvre per la bella somma di 24,3 milioni di euro – di cui 6 donati dal museo, 16,2 da LVMH e 1,6 da 100.000 singoli donatori tramite la campagna “Tutti i clienti!” “.
Questa natura morta, che ispirò Édouard Manet nel XIX secoloe secoloe di cui il Louvre ha sospeso la vendita ad Artcurial nel 2022 per classificarlo tesoro nazionale, completa I 41 dipinti di Chardin già di proprietà dello stabilimento. Dopo essere stato esposto a Parigi, Lens e Brest, lo sarà visibile fino al 5 gennaio 2025 au Museo d’arte Roger Quilliot a Clermont-Ferrandprima di tornare al Louvre.
Accesso gratuito ogni 14 luglio
Rue de Rivoli • 75001 Parigi
www.louvre.fr
Il suonatore di liuto di Nicolas Tournier
Ancora in costruzione fino alla fine del 2025, il Museo Agostiniano di Tolosa ha pagato 330.000 euro a fine novembre per aggiudicarsi questo superbo olio su tela. Colpito da una luce teatrale, con la bocca aperta e lo sguardo fisso sullo spettatore, questo suonatore di liuto sembra sorpreso, o colto nell’atto di cantare. L’opera è firmata Nicola Tournier (1590–1639), un discepolo francese di Caravaggioil cui stabilimento conta già una decina di dipinti. Dipinto intorno al 1630 a Tolosa, perduto intorno al 1790 e recentemente riscoperto dalla casa d’aste parigina Turquin & Associés, questo dipinto riecheggia il Concerto (1630–1635) dello stesso pittore conservato al Louvre.
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