Nato nella fattoria di famiglia a Saint-Ubalde, a Portneuf, Martin Bureau è cresciuto a Saint-Félicien, nel Lac-Saint-Jean, dove suo padre è andato a lavorare in una fabbrica di pasta di legno e carta. “Altrimenti avrei fatto il contadino, come a casa lo eravamo di padre in figlio. I miei amici erano interessati all’arte, soprattutto il mio amico Fred Fortin. Avevo talento nel disegno, quindi sono andato a studiare arti visive a Montreal. Non volevo finire in fabbrica! »
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Dopo aver studiato al CEGEP de Saint-Laurent e poi all’UQAM, ha incontrato Rafael Sottolichio. Come quest’ultimo, vuole, più di ogni altra cosa, dipingere.
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La sua pittura gli ha anche aperto le porte del Simposio d’arte contemporanea di Baie-Saint-Paul nel 1997. Lì ha venduto il suo primo dipinto, L’ombra delle parolea Marcel Jean, attuale direttore generale della Cinémathèque québécoise. “Mi ha permesso, 22 anni dopo, di presentare l’installazione I muri del disordine alla Cinémathèque, una coproduzione con la NFB”, spiega Martin Bureau.
Nei suoi primi anni fu influenzato dai pittori Gerhard Richter e Marc Tansey. Il suo stile è definito, combinando il fascino per la storia, la politica, la società, le allegorie e le metafore. Dipingendo ad olio, scopre poi l’acquerello, che impreziosisce il soggetto dipinto ma che paradossalmente dirotta per descrivere gli orrori dell’umanità.
Martin Bureau ha sempre coltivato un sentimento di indignazione. “Alla scuola elementare pregavamo la mattina. Ho lanciato una petizione per fermare tutto questo e ho vinto! A 10 anni! E poi sono sempre stato attratto dal conflitto. Sapevo fin da subito che non avrei dipinto composizioni floreali. E il cinema è arrivato a nutrirlo. »
Dal 2000 al 2014, moltiplica le mostre, in Quebec e Montreal, con la galleria Lacerte, poi nel 2016 si trasferisce alla Galerie 3, diventata la galleria Chiguer nel 2023. Mostre legate alle novità del nostro mondo agitato. Allo stesso tempo, grazie a Fred Fortin, illustra le copertine dei dischi. Per Fred e il suo gruppo Gros Mené, ma anche per Les Cowboys Fringants, Tire le coyote, Steve Faulkner e Robert Charlebois.
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