Pubblicato il 16/11/2024 21:00
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Dirige il Centro di Ricerca e Restauro dei Musei Francesi, dove lavorano 150 specialisti e agenti. A 17 metri sottoterra esaminano lo stato di salute di migliaia di gemme del patrimonio.
Quel giorno, nei sotterranei del Louvre (Parigi), arrivò un carico prezioso dopo aver percorso quasi 10.000 km dalla Cambogia. Dopo una settimana di riposo, viene rivelata: una statua di Vishnu dell’XI secolo soprannominata “La Gioconda della Cambogia”. Sarà esaminato da vicino presso il Centro di Ricerca e Restauro dei Musei di Francia. In particolare è presente un acceleratore di particelle e tecnologie all’avanguardia che permettono di analizzare e restaurare le opere.
La statua in bronzo da 500 kg viene sottoposta per la prima volta ai raggi X. Poi arriva il momento della prima diagnosi. Nel braccio c’è del cemento, traccia di restauri passati. Il segno di acattiva pratica” secondo David Bourgarit, archeometallurgista. Prima del suo restauro, il Vishnu dovrà ancora essere sottoposto a numerosi esami.
Parte del trittico di Moulins viene sottoposto a fluorescenza 2D, un’operazione molto delicata. La macchina deve solleticare gli atomi per identificare i metalli presenti. Sotto la vernice c’è l’oro nascosto. Il ritrovamento viene poi analizzato dagli scienziati durante il restauro dell’opera per riportarne l’aureola al colore originale.
Guarda il rapporto completo nel video qui sopra.