NARRATIVA – Nato ebreo tedesco nel 1920 a Königsberg (oggi Kaliningrad), questo artista andò in esilio a Zurigo nel 1938 prima di concludere il suo viaggio a San Gallo nei pressi della sua fonderia divenuta museo. Il Museo d'Arte Moderna di Parigi lo espone magnificamente.
Inviato speciale in Svizzera
È un piccolo e tranquillo paese sulla strada per Bellinzona in Ticino, senza altro evento storico significativo se non la battaglia di Giornico che, il 28 dicembre 1478, vide una truppa svizzera di 600 soldati sconfiggere 10.000 milanesi. Prendiamo la chiave dal bar di Giornico. Attraversiamo le strade, un vecchio ponte in pietra che scavalca un'acqua corrente, camminiamo ai piedi di un ripido pendio, costeggiamo campi irti di stele e muri con grossi blocchi di granito. Per emergere, dopo dieci minuti di cammino, su un'isolata zona pianeggiante dove svetta una sorta di mastaba cieca di cemento, la Congiunta. Questo è il regno del compianto Hans Josephsohn (1920-2012), l'altro grande scultore svizzero dopo Alberto Giacometti.
Una semplice porticina di metallo, come quella di una cantina. Nell'autunno del 1992, l'architetto Peter Märkli inaugurò questo tempio segreto costruito per la scultura di Hans Josephsohn che tutti gli architetti vengono a vedere religiosamente, Peter Zumthor…
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