Oltre a lavorare sui set dell’Hellfest, scolpisce impressionanti cavalli d’acciaio

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Coralie Ganivet

Pubblicato il

14 novembre 2024 alle 9:24

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I suoi cavalli non si muovono eppure sprigionano un’emozione profonda. Questa è la forza di Simon Boisliveau, questo scultore che, attraverso il ricordo di un’infanzia trascorsa nel il mondo dello spettacolo equestre associato ad a formazione del metalmeccanicoha creato un universo artistico unico fatto di robustezza quanto di delicatezza.

“Mio padre mi ha trasmesso la poesia, i sogni… è una grande fonte di ispirazione per me”, riassume. Questo padre era Bruno Boisliveau, artista riconosciuto a livello internazionale con la sua compagnia di teatro equestre “les Cavaliers de l’aventure”, che mise in scena anche la scuola di cavalleria Puy du Fou.

“Mi ha fatto vivere un sacco di cose straordinarie. Mi ha portato ovunque e l’ho adorato. Ricordo in particolare una creazione parigina che mescolava circo e arte contemporanea. Era il 1999, avevo 10 anni eppure mi trascendeva”, ricorda l’uomo che, durante la sua giovinezza, ha interpretato cavalieri, acrobati, stallieri…

Simon Boisliveau ha creato Doma, la sua scultura emblematica, a grandezza naturale. ©Charlyne Labarre

“Tutto questo è ancorato in me”

Da questo tempo trascorso in mezzoScuderia della famiglia Boufféré e i viaggi in carovana, Simon ha conservato un profondo fascino per i cavalli, di cui ammira l’anima tanto quanto il loro carattere. Ma anche un ricordo spettacolare del proprio corpo che ne costituisce certamente oggi la firma artistica.

Li ho vissuti così tanto che sono tutti radicati in me. Quando mio padre morì circa dieci anni fa, cominciai a scolpire tutti gli atti equestri che eseguivamo e che amavo. Adesso rappresento solo la bellezza dei cavalli.

Simon Boisliveau, scultore dell’acciaio
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E questo, nei minimi dettagli. “Mi piace avvicinarmi il più possibile a ciò che sono, fino ai muscoli. Lavoro con poche foto ma soprattutto con i miei ricordi. Faccio un disegno veloce e visto che vedo tutto in 3D inizio subito a lavorare sullo scheletro”.

Il risultato sono creazioni variegate, alcune minimaliste, altre a grandezza naturale. Ma tutto in acciaio ovviamente.

È un materiale che amo perché molto velocemente, pur essendo morbido, dona qualcosa di concreto e molto solido.

E non importa quanto sia pericoloso il lavoro o quanto siano rumorosi gli strumenti, Simon ha fatto dell’acciaio il suo alleato. Un alleato con cui gli piace lavorare nella musica. “Lo accendo a volume molto alto e entro quasi in uno stato meditativo.

Tanto che devo mettere la sveglia per andare a prendere i miei figli”, sorride l’uomo il cui laboratorio è a Cugand (Vandea)non lontano dalla Sèvre e di fronte ad un campo in cui ha installato le sue 8 arnie.

Le api sono veramente la mia connessione naturale. Uso la loro cera anche su alcune delle mie sculture.

L’artista produce il suo miele anche come dilettante. È un altro dei suoi tanti cappelli.

Simon Boisliveau espone i suoi cavalli d’acciaio fino al 17 novembre 2024 alla mostra Arts sur Digue a Montaigu. ©Charlyne Labarre

Da Ben Barbaud a Michel Bassompierre

Tanti perché a 37 anni ha già avuto 1.000 vite. “Dopo la mia formazione da metalmeccanico, ho lavorato per un anno in un’azienda e sono entrato nell’azienda dei miei genitori dove ho realizzato tantissime creazioni in metallo. Con i miei fratelli ho anche organizzato un festival hip-hop in Vandea che si è interrotto ma che ci ha permesso di incontrare Ben Barbaud e di essere per diversi anni il braccio destro della direzione tecnica dell’Hellfest. Successivamente, ho lavorato per 7 anni con la compagnia Monic La Mouche sui set del festival, ci tornerò quest’anno”, elenca colui che quindi ha anche lo status di intermittente dello spettacolo e la cui più grande impresa d’armi legata a Hellfest continua la sua collaborazione con Caroline Brisset la creazione della maestosa scultura di Lemmy Kilmister.

Oggi è grazie al rapporto che ha costruito il famoso scultore di animali Michel Bassompierre (che esporrà anche 17 delle sue opere a Vertou dal 17 novembre), che sta intraprendendo una nuova avventura.

“Mi ha preso sotto la sua protezione e mi ha indirizzato verso una delle fonderie con cui lavora. Realizzerò quindi dei bronzi in versione ridotta del mio centrotavola, Doma, che è molto grande”. Abbastanza per permettere a questo Clissonnais adottato di continuare a costruirsi un’ottima reputazione.

Simon Boisliveau espone fino a domenica 17 novembre alla mostra Arts sur Digue presso il municipio di Montaigu, Place de l’Hôtel de Ville. ENTRATA LIBERA. Orari: giovedì e venerdì dalle 14:00 alle 18:00, sabato e domenica dalle 10:00 alle 12:30 poi dalle 14:30 alle 18:30. Per contattare l’artista: 06 23 36 11 26. Maggiori informazioni sul suo sito web simon-boisliveau.com.

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