CRITICA – L’accademica ha raccolto in un unico volume cinque sue biografie di donne vissute circondate da geni delle arti, con destini così romantici da sembrare improbabili.
Questo articolo proviene da “Figaro Magazine”
Scrive come dipingono gli impressionisti che descrive: con tocchi piccoli e fini, con un pennello delicato, senza primer, attenta al dettaglio che esprime l’umiltà dell’artista di fronte alla realtà, al piccolo fatto vero che indica anche il suo desiderio affrontare la materia, senza mai dimenticare che per comporre un dipinto sono necessarie la prospettiva e una visione d’insieme. Si adatta anche, il che non è contraddittorio, al filone della biografia psicologica, stile Stefan Zweig, o addirittura psico-genealogico perché le piacciono le saghe familiari. Avremo riconosciuto Dominique Bona, le cui biografie delle tre figlie Heredia, di Berthe Morisot, delle due sorelle Rouart, nata Lerolle, di Jeanne Voilier e di Colette sono raccolte in un unico volume.
Tutte queste donne sono legate tra loro da un legame familiare, amichevole o sociale, ad eccezione di Colette, che tuttavia gravita nella loro orbita. Il loro tratto comune è l’amore per…
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