In apoteosi, Ensor di fronte a Manet e Monet

In apoteosi, Ensor di fronte a Manet e Monet
In apoteosi, Ensor di fronte a Manet e Monet
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Vale la pena dedicare un anno intero al genio di Ensor.

La mostra non è una classica retrospettiva. Lo scopo è quello di confrontare Ensor con i più grandi del suo tempo (e del passato), per mostrare come si sia ispirato a loro prima di superarli inventando la sua arte ed esprimendo la sua “Sogni stravaganti“entrambi annunciano il XX secolo e ricordano Goya e Bosch.

James Ensor, Gli scheletri si scaldano (1889), Kimbell Art Museum, Fort Worth, Texas ©Credito: Kimbell Art Museum

Una scenografia ricca di sorprese per fortuna non rovina le opere ben esposte. Il tour inizia con un confronto tra Ensor e i maestri del suo tempo che conobbe bene come membro del gruppo XX a Bruxelles. Tre dipinti di Manet sono appesi vicino a un Ensor con un limone come collegamento. Verhaeren paragonò il giovane Ensor a Manet. Il realismo dell’onda di Courbet si affianca a un paesaggio marino di Ensor. Diversi Claude Monet mostrano come l’impressionismo abbia portato la luce e l’aria aperta.

Edouard Manet, Angolo di un caffè-concerto (1880-1882) © The National Gallery, acquistato, Courtauld Fund, 1924

Accanto ad esso, trono Il mangiatore di ostriche (1882) di Ensor, con un soggetto e un formato così poco accademici. Ensor ha solo 22 anni e nutre già grandi ambizioni, interpretando a modo suo la lezione degli impressionisti. Vediamo una donna borghese che si abbuffa (scena quasi erotica) di ostriche, circondata da vini e liquori, una sinfonia di bianchi variegati, luci scintillanti nei bicchieri.

La mostra mostra anche una bellissima Notte stellata Munch e le incisioni di Odilon Redon, Félicien Rops e del pittore inglese di catastrofi naturali John Martin, che condividevano molte delle domande di Ensor.

Adamo ed Eva scacciati

Una serie di scene a volte molto crude.

Ensor andò presto oltre l’impressionismo. Aveva scoperto la luce e ad essa aveva dedicato tutte le sue energie. La mostra ad Anversa mostra i suoi dipinti allucinatori di Cristo che doma la tempesta o alcuni Angeli ribelli abbattuti. Tele grondanti di colori e lampi di luce. Rivoluzionario, ribelle, ha spiegato: “Questi non sono soggetti, sono luci.“I suoi paesaggi diventano”caos primitivo dominato da un soffio divino”Questa luce diventa Cristo e Cristo assume gradualmente la figura dello stesso Ensor, l’uomo crocifisso nel dipinto.

La mostra si concentra su Adamo ed Eva espulsi dal paradiso terrestre in cui possiamo vedere allusioni a Turner, Michelangelo e Rubens.

James Ensor, Le tentazioni di sant'Antonio Abate, (1887) The Art Institute of Chicago
James Ensor, Le tentazioni di sant’Antonio abate, (1887) The Art Institute of Chicago ©Credit: Art Resource, NY/ Scala, Firenze, Regenstein Endowment e Louise B. e Frank H. Woods Purchase Fund

Una bella sorpresa con un dipinto molto grande, sorprendente, quasi mai esposto, prestato dal museo di Chicago: il “Tentazione di Sant’Antonio” (1887) un sogno allucinatorio composto da una sessantina di fogli assemblati, dipinti e incollati su tela, da Ensor e sua zia (!), con, intorno al santo e alla testa di Cristo, una folla di scene talvolta molto crude, scabrose, degne di Bosch . Questo capolavoro è stato venduto dai belgi nel 2006, quando l’ingresso di Cristo a Bruxelles era stato lasciato andare, per il Getty. Una perdita pesante per il nostro Paese.

Entriamo poi nella seconda parte della mostra intitolata “Sogni fantastici” attraversando la ricostruzione dell’ingresso al L’inferno del cabaret da Parigi. Arriviamo poi alle famose maschere di Ensor. Viene paragonata a quelle di Emil Nolde e Eugène Laermans, ma se per loro la maschera è un mezzo per nascondere l’identità di una persona, per Ensor al contrario rivela la natura profonda dell’uomo che la indossa.

James Ensor, La caduta degli angeli ribelli,
James Ensor, La caduta degli angeli ribelli, ©foto: Rik Klein Gotink, Museo reale di belle arti di Anversa

Scopriamo tutti i suoi dipinti più famosi come Complotto ma anche opere esposte molto raramente come un bellissimo Ensor del 1889 prestato dal Texas Museum: Scheletri che vogliono riscaldarsi.

Quest’arte annuncia l’espressionismo e il dada. Ensor è anche nella vena belga, satirica, addirittura anarchica, quella dello “zwanse”, una forma di umorismo beffardo molto di moda alla fine del XIX secolo.

Bruxelles ispirò la furia rivoluzionaria di Ensor

Da notare che Herwig Todts include in mostra alcune opere degli anni successivi al 1900, spesso considerate meno buone, ma che, qui, ritrovano la loro forza di modernità.

“Ensor, sogni fantasiosi, oltre l’impressionismo”, Museo delle Belle Arti di Anversa, KMSKA, fino al 19 gennaio.

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