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Da “Iron Horse” a “Wall-E”, come parla il cinema di ecologia?

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Marc Terwagne presenta una conferenza dal titolo “Natura, ambiente ed ecologia nel cinema popolare”.

Grande cinefilo e programmatore cinematografico del centro culturale Dinant, Marc Terwagne ripercorre la storia del cinema per identificare come l’idea di preservazione della natura si sia fatta strada, a poco a poco, perché, anche nella fantascienza, il cinema è sempre riflette le preoccupazioni del suo tempo.

Dai primi film muti che glorificano il progresso industriale, come “Iron Horse” di John Ford nel 1924 – alla gloria della ferrovia -, fino alle produzioni contemporanee che mettono in guardia dai pericoli ambientali, questa evoluzione è particolarmente marcata dopo il 1945. La bomba atomica allora trema solleva le coscienze e dà origine a un nuovo genere: i film catastrofici.

Cosa sta accadendo fondamentalmente per l’umanità nel 1945? La bomba atomica, ovviamente. La bomba atomica trasformerà completamente l’immaginazione delle persone. Prima avevamo già film catastrofici, ma erano soprattutto disastri naturali, come un’eruzione vulcanica, uno tsunami, oppure incidenti aerei, incendi… Lì, all’improvviso, ci sarà un nuovo stato di disastro. spirito che è proprio la paura della fine del mondo.

Dopo gli anni ’70, le preoccupazioni ambientali sono gradualmente aumentate nelle produzioni cinematografiche. Il film d’animazione WALL-E può essere considerato una perfetta sintesi delle preoccupazioni ambientali contemporanee. Combina tre dimensioni chiave: la natura rappresentata dalla piccola crescita vegetale scoperta sulla Terra, l’ambiente con il pianeta trasformato in un’immensa discarica pubblica e l’ecologia comportamentale con questa riflessione sul modo di vivere degli esseri umani nella stazione spaziale.

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