Abbiamo potuto vedere le cuffie XR di Samsung.
Il Galaxy S25 Unpacked ci ha riservato una grande sorpresa. Non stiamo parlando dell’Edge, il futuro smartphone che è stato mostrato. Quindi ci siamo presi il tempo per scattare delle belle foto.
In un corner dell’evento, Samsung ha esposto per la prima volta il suo misterioso Project Moohan, un visore per realtà mista sviluppato in collaborazione con Google.
Questo nome, che in coreano significa “infinito”, sottolinea l’ambizione di Samsung di entrare nella competizione del calcolo spaziale, un anno dopo il lancio dell’Apple Vision Pro.
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Una provocazione sapientemente orchestrata
Nessun grande annuncio sul palco, nessuna dimostrazione dal vivo: Samsung ha scelto la carta della discrezione per questa prima apparizione pubblica. Il casco era semplicemente esposto, come un invito a immaginare cosa riserva il futuro.
Una strategia che ricorda le prime apparizioni del Galaxy Fold, quando Samsung stava ancora testando le reazioni del pubblico prima del lancio ufficiale.
Una scheda tecnica molto leggera per il momento
Nonostante la mancanza di una presentazione ufficiale, alcuni dettagli tecnici sono già stati pubblicati. Project Moohan si basa sul chip Qualcomm XR2 Gen 2, già provato nel Meta Quest 3 ma qui in una versione ottimizzata per la realtà mista. Samsung promette display ad alta definizione con un campo visivo che supera quello dell’Apple Vision Pro, un’affermazione audace che dovrà essere verificata.
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Una delle novità più interessanti riguarda la batteria: esterna e intercambiabile, si collega tramite USB-C. Un approccio pragmatico che consentirebbe di prolungare le sessioni di utilizzo senza essere limitato dall’autonomia di una batteria integrata. Samsung sembra aver imparato la lezione dalle critiche rivolte all’Apple Vision Pro su questo punto.
Android XR: il vantaggio di Google
La collaborazione con Google si concretizza attraverso l’utilizzo di Android XR, una versione specializzata del sistema operativo Mountain View.
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L’interfaccia, seppure ispirata a visionOS, promette ovviamente funzionalità esclusive. La capacità di manipolare più finestre contemporaneamente suggerisce un vero spazio di lavoro virtuale, potenzialmente più flessibile di visionOS.
Domande senza risposta
Questa presentazione poco brillante lascia tuttavia molte domande senza risposta. Nessuna informazione è stata filtrata riguardo a:
- Il prezzo e la data di commercializzazione
- La ragione sociale definitiva
- Le caratteristiche precise degli schermi
- Autonomia reale
- Applicazioni ed ecosistema disponibili al momento del lancio
Comunque ci vediamo al prossimo Unpacked. Nell’agosto 2025? Forse.
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