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le frontiere si aprono ancora una volta – La Nouvelle Tribune

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I rapporti tra i Marocco et Algeria rimangono segnati da decenni di tensioni diplomatiche e territoriali. La chiusura delle frontiere terrestri tra i due paesi, in vigore dal 1994, riflette queste profonde differenze, in particolare sulla questione della Sahara occidentale. Questa situazione ha avuto numerose conseguenze sulle popolazioni frontaliere, sul commercio e sui movimenti migratori. I tentativi di riavvicinamento sono spesso falliti, poiché ciascun paese accusa l’altro di ostacolare la normalizzazione delle relazioni bilaterali.

Un’apertura eccezionale per i rimpatri

Il 15 gennaio 2025 si è aperta una breccia temporanea nel muro invisibile che separa le due nazioni. Le autorità algerine hanno rimpatriato 36 giovani marocchini attraverso i posti di frontiera di Zouj Bghal e del colonnello Lotfi. Questi migranti, provenienti da diverse città marocchine come Fez, Oujda, Berkane e Tangeri, aveva tentato di varcare illegalmente i confini algerini. Il loro viaggio si è concluso con pene detentive, seguite per alcuni da più di cinque mesi di detenzione amministrativa.

L’ombra persistente dei dispersi

L’Associazione aiuta i migranti in situazioni vulnerabili (AEMSV) ha portato la questione sulla scena internazionale nel corso del primo Congresso mondiale sulle sparizioni forzate Ginevra. Le loro stime lo rivelano Sono 483 i marocchini attualmente dispersi, imprigionati o detenuti in Algeria. Questi dati sottolineano la portata di una crisi umanitaria poco conosciuta, che colpisce anche le famiglie algerine. Un caso particolarmente toccante riguarda i resti di due giovani ragazze provenienti dalla regione orientale, le cui famiglie sono ancora in attesa di rimpatrio.

Le sfide della fragile standardizzazione

Il processo di rimpatrio deve affrontare numerosi ostacoli tecnici e procedurali. Centinaia di giovani restano in detenzione amministrativa, in attesa del proprio turno per ritornare nel proprio Paese. AEMSV continua il suo lavoro per facilitare l’espulsione di altri detenuti e chiarire la sorte dei dispersi. Questa situazione illustra le persistenti difficoltà nella gestione dei flussi migratori tra i due paesi, nonostante questi rari momenti di apertura. La collaborazione occasionale tra le autorità marocchine e algerine per questi rimpatri rappresenta tuttavia un modesto passo verso un possibile miglioramento delle relazioni bilaterali, anche se il percorso verso la completa normalizzazione rimane irto di insidie.

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