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Carcassonne. Il mondo economico regionale invoca la difesa dell’aeroporto

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l’essenziale
Recentemente, il mondo economico del cuore dell’Occitania ha condiviso una lettera aperta sui dubbi che aleggiano sul futuro dell’aeroporto di Carcassonne, in seguito all’annunciato disimpegno della Direzione generale dell’aviazione civile (DGAC) sulla gestione di alcune torri di controllo in Francia.

Il mondo economico, i sindacati professionali e le organizzazioni dei datori di lavoro nel cuore dell’Occitania chiedono una mobilitazione “pacchetto” tra il mondo economico, le comunità, la Regione e lo Stato di fronte alle minacce particolari che gravano sull’aeroporto di Carcassonne e alle sfide attuali a tutti servire gli aeroporti dei Territori.

Prima di tutto, dovresti saperlo a Carcassonne “il buon funzionamento delle dieci rotte internazionali di Ryanair (il traffico è consolidato intorno ai 320.000 passeggeri) genera ogni anno nella regione un fatturato di 85 milioni di euro (inclusi 75 milioni di euro di spesa dei passeggeri nell’economia locale, 14 milioni di euro per l’alloggio e 18 milioni di euro per la ristorazione) ed ha un impatto complessivo di 830 posti di lavoro (ETP)– 150 all’aeroporto di Carcassonne – che accolgono 1.800 persone. L’effetto leva di 1€ pubblico genera 21€ di spesa dei visitatori per la nostra economia”. La minaccia reale della soppressione delle rotte Ryanair sarebbe drammatica per l’economia dell’intero Cuore dell’Occitania.

Secondo gli attori del mondo economico del Cuore dell’Occitania, “il futuro potrebbe essere positivo a seguito del grande sforzo di investimenti deciso dalla Regione, con l’ammodernamento delle sale d’imbarco nel 2022 e della pista nel 2026, e consentirebbe di sperare nello sviluppo di altre linee con altre compagnie (sul modello Rodez)in particolare su Parigi-Orly in seguito allo studio della DGAC confermato dal buon decollo della linea di Tarbes e dallo spostamento delle linee AIR da Tolosa a Parigi-Roissy e non più a Orly… La vera minaccia di smantellamento delle linee Ryanair sarebbe essere drammatico per l’economia dell’intero Cuore dell’Occitania”.

E continua “la proposta di aumento della tassa sui biglietti aerei che aggraverebbe la mancanza di competitività dei piccoli aeroporti francesi rispetto ai loro concorrenti europei”come sottolineato dall’Unione degli aeroporti francesi (UAF) e dalla Direzione generale dell’aviazione civile (DGAC) all’inizio di dicembre 2024 (quasi due volte più caro che in Spagna, Svezia o Norvegia, soprattutto a causa della tassazione), e che potrebbe portare le aziende a spostare le rotte in Europa e in particolare Ryanair a ridurre la propria offerta su Carcassonne. “È quindi necessario un processo di mobilitazione globale di tutti gli stakeholder del Territorio per trovare soluzioni”.

Nel frattempo, il mondo economico del Cuore dell’Occitania “si compiace delle discussioni in corso” e desiderio “creare un’unione comune che consenta alle comunità di impegnarsi insieme alla Regione, azionista unico della SPLAR (Società pubblica aeroportuale regionale locale) che gestisce gli aeroporti di Carcassonne, Perpignan e Tarbes”. Già è stato chiesto un incontro con il nuovo ministro dei Trasporti, il prefetto e il presidente della Regione “per mostrare questa mobilitazione e sottolineare l’importanza delle soluzioni da trovare”.

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