La nomina di Christophe Castaner a consulente CSR del gruppo fast fashion Shein fa discutere. Aggredito, l’ex vagante lo vede come un’estensione della sua attività di consulenza.
Annunciata a dicembre, la nomina dell’ex ministro dell’Interno a far parte del comitato regionale CSR di Shein ha fatto circolare molto inchiostro. La scelta di Christophe Castaner come membro indipendente è stata giustificata dalla società per “la sua vasta esperienza nella pubblica amministrazione, nella governance e nella pianificazione strategica, nonché per la sua conoscenza del territorio”.
Ma alcuni puntano più a una scelta legata alla rubrica dell’ex Walker. Gli attacchi sono stati spazzati via questo 12 gennaio da questo caro amico di Emmanuel Macron, sulle colonne di La Tribune Dimanche.
“Alcuni pensano che io sia così stupido da avere solo la possibilità di avere una rubrica. È un disprezzo il fatto che, poiché veniamo dalla politica e passiamo al privato, non potremmo fare nient’altro.”
La logica continuazione della sua attività di consulenza
Christophe Castaner vede piuttosto questa nomina come la logica continuazione della sua attività di consulenza, all’interno della sua società creata due anni fa, Villanelle Conseil. L’azienda Shein viene regolarmente denunciata per le sue attività inquinanti e per il mancato rispetto dei diritti umani. Christophe Castaner sottolinea che l’azienda di fast fashion “ha capito che spettava a lei, in quanto attore importante, prendere iniziative virtuose”.
L’azienda ha realizzato un fatturato di 1,64 miliardi di euro nel 2023 e mostra un tasso di crescita che dovrebbe consentirle presto di superare tutti i suoi concorrenti.
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