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EDITORIALE. Scandalo dell’airbag difettoso: cuscini maledetti

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Troppo tardi per tornare indietro nella storia ma, francamente, avremmo preferito che Takata non cambiasse mai registro. Che questa parola dal suono piuttosto giapponese rimanga nel campo dei fumetti (personaggio emblematico creato da Jo-El Azara, il più guascone dei belgi, morto a Montégut nel Gers nel febbraio 2023) o in quello del ritornello taurino (Joe Dassino 1972…). Ma Takezo Takada, con la “d”, era preoccupato per la sicurezza dei suoi coetanei. Nonno dell’ultimo amministratore delegato del negozio, prima della guerra, nella prefettura di Shiga, fondò un’azienda specializzata in linee di paracadute prima di lanciarsi nello sviluppo di cinture di sicurezza, creando in questa occasione l’antenato del crash test!

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Sempre attento al benessere, un paradosso divertente alla luce delle recenti novità, Takata ha sviluppato negli anni ’70 un seggiolino per auto per bambini molto notato e naturalmente è arrivato sul mercato degli airbag fino alla disfatta del 2017. Prima della crisi che stiamo vivendo, l’azienda americana le autorità hanno accusato il produttore dell’attrezzatura di aver nascosto l’esistenza del colpevole, il nitrato di ammonio che si deteriora se esposto per troppo tempo alle alte temperature. Morti constatate, richiami di veicoli, multe, accordi ma il danno è fatto, colpisce ancora.

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Non consideriamolo un improbabile scoppio tardivo di solidarietà, ma in Stellantis (Citroën, DS, Opel, Jeep, Fiat, ecc.) all’inizio del 2025 dobbiamo sentirci un po’ meno soli. L’insopportabile e interminabile telenovela chiamata, e simpaticamente detta, “airbag difettosi”, vede il suo cast ampliarsi. Ford, BMW e i vari marchi del gruppo Volkswagen sono appena stati citati dal governo per una nuova allerta. Anche se ufficialmente riguarda solo i territori d’oltremare, ravviva la psicosi e soprattutto la necessità di intervento mentre la maggior parte dei naufraghi nella Francia continentale (è difficile immaginare la portata del sistema messo in atto da Citroën) sono fuori pericolo impasse o sul punto di diventarlo. La specificità delle coste dei nostri lontani compatrioti, il caldo e l’umidità, spiega questo particolare zoom ma ci mettiamo nei panni di chi guida nel Lot, nel Gers, nel Tarn o negli Alti Pirenei al volante dei modelli di rischio interessati , tutti usciti dalle linee di produzione tra il 1998 e il 2019 e dotati dei fin troppo famosi airbag realizzati in Giappone.

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Dopo aver ascoltato le testimonianze di tanti utenti costretti ogni mattina, per settimane, a girare la chiave di accensione del loro unico mezzo di trasporto con un nodo allo stomacocondividiamo le loro preoccupazioni e talvolta anche la loro angoscia. Giurargli domani che nessun demone nascosto inizierà a fare le fusa sotto il loro cappuccio…

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