Non vantiamo più come prima nel settore dei prodotti vegetali che sostituiscono carne, latte o pesce. Dopo anni di crescita, le vendite cominciano a stagnare. Giovedì Coop ha pubblicato il suo ultimo rapporto annuale sul suo vasto assortimento. Il tono cambia e la gioia diminuisce, anche se è felice di vedere che “i sostituti vegetali si stanno affermando come un pilastro della dieta”.
«Attualmente la crescita è stagnante», afferma la Coop. In alcuni settori, infatti, non si registra alcuna crescita e per la prima volta le vendite diminuiscono. Nel 2024 rispetto al 2023, “i sostituti della carne hanno visto un calo del 10%”, ammette il brand. Per quanto riguarda il pesce, “anche la quota dei sostituti è diminuita del 15%”. Gli unici che se la passano ancora non male sono i latti vegetali, che continuano a convincere, ma rischiano di portare ad una saturazione del mercato con tanti marchi che le aziende stentano a sopravvivere, secondo l’immagine di Oatly in Borsa (leggi riquadro).
L’età gioca un ruolo e le tante aziende che offrono un assortimento probabilmente hanno qualcosa di cui preoccuparsi. Ad eccezione dei consumatori di età compresa tra 30 e 39 anni, le vendite di sostituti della carne sono in calo, in particolare tra i clienti più giovani, di età compresa tra 18 e 29 anni. Sono in aumento tra gli anziani, ma la percentuale di chi li consuma è bassa.
Nonostante tutto, la Coop continua a crederci, anche se i propri marchi sono soggetti ad una concorrenza molto agguerrita. Dice che “continua ad espandere continuamente il suo assortimento”. Si noti che il calo delle vendite di sostituti della carne non significa che le vendite di carne classica stiano aumentando in modo speculare. I prezzi elevati sia della carne “vera” che di quella “falsa” scoraggiano molti consumatori.
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