Dopo aver raggiunto nuove vette, la regina delle criptovalute è destabilizzata in un contesto di incertezze e interrogativi macroeconomici prima dell’insediamento di Donald Trump.
Questo venerdì 10 gennaio, alle 9:30 (ora francese), bitcoin ha toccato i 91.000 dollari su CoinMarketCap, tornando ai livelli di novembre. Una situazione che fa temere che bitcoin scenda sotto la soglia simbolica dei 90.000 dollari, allontanandosi dai 100.000 dollari raggiunti a dicembre. La principale criptovaluta sul mercato ha fatto crollare la maggior parte degli altcoin, inclusi Ether e XRP. Bitcoin è inferiore del 12% rispetto al suo picco storico raggiunto il 17 dicembre a 108.268 dollari.
Questo calo può essere spiegato in primo luogo in un contesto di incertezze macroeconomiche. Nel verbale della riunione di metà dicembre pubblicato mercoledì 8 gennaio, la Federal Reserve (Fed) ha indicato di voler prendere una pausa nella sua politica di allentamento monetario. Infatti, dopo essere caduto a dicembre per il per la terza volta consecutiva le sue tariffe principali di 25 punti base, la Fed potrebbe essere meno accomodante di fronte all’aumento dell’inflazione e alla politica economica di Donald Trump. Gli investitori saranno attenti agli annunci della Fed nella riunione del 28 e 29 gennaio.
L’aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA e il rafforzamento del dollaro questo mercoledì potrebbero anche spiegare la debolezza del bitcoin. In questo contesto, gli investitori si sono sbarazzati dei loro asset rischiosi come le criptovalute. Giovedì 9 gennaio, secondo Coinglass, il mercato delle criptovalute ha dovuto affrontare liquidazioni per oltre 500 milioni di dollari.
Vendita di massa di bitcoin?
Altro elemento dirompente, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) potrebbe vendere più di 69.000 bitcoin (per un valore di 6,5 miliardi di dollari ai prezzi attuali) sequestrati in procedimenti giudiziari. Alcune indiscrezioni riportano una vendita di questi bitcoin prima dell’insediamento di Donald Trump, lunedì 20 gennaio.
Questa non sarebbe la prima vendita di bitcoin da parte del governo degli Stati Uniti. Nel marzo 2023 era già stato venduto 9.861 bitcoin sequestrati nell’ambito dell’affare Silk Road, facendo oscillare il prezzo della regina delle criptovalute. Ricordiamo che gli Stati Uniti sono il maggiore detentore di bitcoin, con oltre 189.000 bitcoin (secondo Arkham Intelligence) sequestrati nell’ambito di numerose indagini legali tra cui Silk Road e Bitfinex.
Infine, con l’avvicinarsi dell’insediamento di Donald Trump, il mercato delle criptovalute sembra più sensibile rispetto ad altre classi di asset alle decisioni americane. In effetti, se il repubblicano eletto ha nominato diverse personalità pro-cripto negli Stati Uniti, da Paul Atkins a capo dell’ente regolatore del mercato azionario americano David Sacks come consulente crittografico della Casa Biancagli esperti si chiedono se riuscirà ad attuare rapidamente una vera politica pro-cripto.
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