Mentre il Marocco mantiene la sua posizione di secondo consumatore di carbone dell'Africa, il Regno prevede una riduzione del consumo di questo materiale, scendendo a 9,7 milioni di tonnellate nel 2024 grazie all'espansione delle energie rinnovabili, con l'obiettivo di ridurre ulteriormente la sua domanda di carbone a 9. milioni di tonnellate entro il 2027, rivela un nuovo rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia (IEA).
La nuova edizione del rapporto annuale dell'AIE sul mercato del carbone, che analizza in modo approfondito le ultime tendenze e affina le previsioni a medio termine, rivela un significativo rimbalzo del consumo globale di carbone, dopo un drastico calo durante le fasi acute della pandemia. Si prevede che questo consumo raggiungerà il massimo storico di 8,77 miliardi di tonnellate entro il 2024.
Nella maggior parte delle economie avanzate, la domanda di carbone ha raggiunto il suo picco e si prevede che continuerà a diminuire fino al 2027, a seconda dell’attuazione di politiche energetiche attive, come quelle dell’Unione Europea, e dell’accesso ad alternative, come il gas. naturale a buon mercato dagli Stati Uniti e dal Canada.
D’altro canto, la domanda di carbone è in aumento in alcuni paesi emergenti, in particolare India, Indonesia e Vietnam, spinta dalla crescita economica e dall’aumento del fabbisogno di elettricità. Nonostante i prezzi superiori del 50% alla media del periodo 2017-2019, la produzione di carbone ha raggiunto un livello record nel 2024, anche se la sua crescita si stabilizzerà entro il 2027.
Si prevede che anche il commercio internazionale di carbone raggiungerà il record nel 2024 pari a 1,55 miliardi di tonnellate, ma in seguito si prevede che i volumi diminuiranno, in particolare per il carbone termico. L’Asia rimane il cuore del commercio globale, con Cina, India, Giappone, Corea del Sud e Vietnam i principali importatori, mentre Indonesia e Australia dominano le esportazioni.
In Africa, secondo le previsioni dell’AIE, il consumo di carbone è destinato a raggiungere nuovi livelli. Entro il 2024, si prevede che il consumo aumenterà di 6 milioni di tonnellate per raggiungere un totale di 191 milioni di tonnellate, un aumento guidato principalmente dal miglioramento delle prestazioni degli impianti di carbone gestiti da Eskom, il colosso statale sudafricano dell’energia.
Il Sudafrica, che monopolizza l’86% del consumo di carbone del continente nel 2023, prevede un aumento del consumo fino a 165 milioni di tonnellate nel 2024. Questa crescita è stimolata da una leggera ripresa economica e da una riduzione pianificata della riduzione dei carichi, che dovrebbe intensificare la domanda carbone per soddisfare il fabbisogno elettrico del paese.
Nonostante la crescita della produzione energetica nucleare e rinnovabile, la necessità di soddisfare la domanda di elettricità in rapida crescita suggerisce un aumento di 14 TWh nella produzione di elettricità da carbone nei prossimi tre anni. In questa dinamica rientra anche il prolungamento dell’attività di tre centrali a carbone con una capacità di 4,5 GW, la cui chiusura era inizialmente prevista, fino al 2030, con proiezioni del consumo di carbone per l’elettricità che raggiungerà i 124 milioni di tonnellate entro il 2027.
Nel frattempo, il Marocco, che rimane il secondo consumatore di carbone del continente, prevede un leggero calo del suo consumo, che scenderà a 9,7 milioni di tonnellate nel 2024, a causa dell'espansione delle energie rinnovabili. Entro il 2027, il Marocco prevede di aggiungere 6 TWh di energia rinnovabile, il che dovrebbe ridurre la sua domanda di carbone a 9 milioni di tonnellate.
Anche lo Zimbabwe si sta posizionando sulla mappa energetica africana con l'entrata in funzione di una nuova acciaieria gestita dal gruppo cinese Tsingshan e la messa in funzione di un ampliamento di 335 MW della centrale elettrica di Hwange. È probabile che questi sviluppi aumentino la domanda di carbone sia per la produzione di acciaio che di energia.
Nello Zambia, nonostante l’approvazione di nuove unità alimentate a carbone in risposta alle interruzioni di corrente, la messa in servizio prima del 2027 è incerta. Tutti questi fattori indicano un aumento modesto ma certo della domanda complessiva di carbone in Africa, con una stima di 203 milioni di tonnellate entro il 2027, una traiettoria dettata dagli sviluppi economici, tecnologici e politici del continente.
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