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Come sostiene il Presidente della Repubblica: La nuova Tunisia è in movimento

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Gli ultimi risultati annunciati confermano il buon andamento dei diversi settori dell’economia tunisina, sulle basi auspicate dal Presidente della Repubblica, Kaïs Saïed, nell’ottica di consolidare gli indicatori, già ben visibili, all’inizio del suo promettente secondo mandato e annunciando una nuova Tunisia dove la vita sarà buona per tutti i tunisini, senza distinzioni.

Va detto che questi risultati non sono in alcun modo frutto del caso o di semplici slogan propagandistici, in quanto sono dati concreti e palpabili sullo stato attuale della situazione socio-economica, lontani da ogni autocompiacimento. Giudichiamo!…

A testimoniarlo c'è un semplice elenco di dati precisi e ufficiali. Si segnala innanzitutto una riduzione del saldo di bilancio di circa il 30%, ovvero una riduzione del deficit che scende a 994 milioni di dinari (MD) dopo i 1,424 miliardi di dinari registrati a fine settembre 2023, secondo le stime ufficiali nota resa pubblica dal Ministero delle Finanze.

È utile notare qui che il miglioramento delle risorse di bilancio deriva principalmente dall'aumento del 9,5% delle entrate fiscali e non fiscali, passate da 2,1 miliardi a 2,128 miliardi di dinari.

Occorre poi evidenziare il surplus registrato dalla bilancia commerciale alimentare e che è dell’ordine di 1.347 milioni di dinari nei primi undici mesi del corrente anno 2024, mentre nello stesso periodo dell’anno passato, al contrario, deploriamo un deficit di 719,2 come indicato da un dato ufficiale dell'Osservatorio Nazionale dell'Agricoltura (Onagri) nel suo bollettino mensile.

In termini di valore, le esportazioni alimentari hanno registrato un aumento del 25,6%, attestandosi a 7.685,6 MD, mentre le importazioni sono diminuite del 7,3%, raggiungendo 6.338,6 MD.

Ma bisogna riconoscere che tale surplus è dovuto principalmente all’aumento delle esportazioni di olio d’oliva (+45,2%) e di datteri (+27,5%), da un lato, e al calo delle importazioni di zucchero (-27,5%) e cereali (-16,5%), invece.

Se l’olio d’oliva costituisce, a questo proposito, una sorta di “tesoro nazionale”, l’aumento dei prezzi all’esportazione ha interessato, rispetto allo stesso periodo, anche gli agrumi (23,7%), i prodotti della pesca (7,4%) e i datteri (2,8%). l'anno scorso.

In sintesi, dovevamo affrontare la sfida di ridurre le importazioni consolidando i prodotti destinati all’esportazione e promuovendo i prodotti locali.

In questo contesto, non bisogna dimenticare il contributo delle esportazioni di datteri tunisini che hanno raggiunto, nel primo bimestre della campagna 2024/2025 e alla fine di novembre 2024, 214,3 milioni di dinari (DM), ovvero un aumento del 32,3% rispetto al stesso periodo della campagna 2023/2024, sempre secondo i dati ufficiali resi pubblici, proprio ieri, dalla rivista Onagri Vigilanza 2024.

Altre cifre verdi: riguardano il contributo dei tunisini residenti all'estero (TRE) e che si concretizza in investimenti privati ​​congiunti tra la diaspora tunisina e gli imprenditori al fine di finanziare progetti ad alto potenziale e redditività grazie a progetti improntati all'innovazione e alla digitalizzazione mentre avere un orientamento a favore della creazione di posti di lavoro.

Come noto, i dati sono ostinati e tutto fa pensare che le prospettive si presentino sotto i migliori auspici nei diversi ambiti e mostrino segnali positivi di allarme riguardo al consolidamento dei fattori in vista di una ripresa, seppure graduale, ma rassicurante per l’instaurarsi di una situazione economica , dinamiche sociali e finanziarie nel quadro dello sviluppo globale e sostenibile.

Tutto ciò non fa che confermare le affermazioni del Capo dello Stato circa la determinazione a realizzare progetti di vario calibro con l'obiettivo di realizzare le aspirazioni e le aspettative ambiziose del popolo tunisino.

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