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«L'apertura del ristorante Chazelles non avrebbe mai dovuto essere consentita»: la perizia commissionata dal comune conferma i difetti

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Chazelles: falsa partenza per il ristorante La Flambée

Da lunedì, il ristorante La Flambée, aperto dall'11 settembre a Chazelles dopo otto mesi di ritardo, è già chiuso, per “vari motivi tecnici”, secondo quanto comunicato dagli operatori.

Rapporto su una perizia effettuata su richiesta del comune il 28 novembre e che si supponeva contraddittoria tra tutte le parti ma alla quale si è riunita solo una delle quattro società (il project manager Xodo, lo studio di progettazione Engie Solutions, l'aeraulizia BGC16 e la ufficio di controllo Socotec) era presente (ditta Xodo), il verbale conferma infatti difetti di lavorazione da correggere: l'areazione del locale e, cosa potenzialmente più grave, l'evacuazione dei fumi tramite la cappa installata sopra la griglia.

Competenza travolgente

La segnalazione conferma quanto affermato da diversi mesi dall'operatore: diffusione di fumo nella stanza, livello di rumore anomalo e disagio termico. Denuncia una “scatola di ventilazione non accessibile” e un “sistema di ventilazione complessivo squilibrato”, concludendo che “l'intero sistema di ventilazione deve essere rivisto”.

Sulla cappa fumi, il condotto di evacuazione “non è conforme alla norma”, soprattutto nel senso che ha una “parete unica” e genera “uno scambio di energia non adeguato”, il tutto in una configurazione “che rende impossibile la pulizia”. “L’attuale impianto deve essere completamente smantellato e sostituito”, conclude l’esperto.

Per quanto riguarda la pompa di calore, continua a non funzionare in modo efficiente nonostante un primo intervento post consegna da parte di BGC16: “La posizione dell'unità esterna non è ideale, troppo isolata”, ritiene Dominique Lutz, che insiste sul fatto che debba essere rimessi correttamente in servizio prima di qualsiasi riapertura.

Il Comune procede per vie legali

Per mettere pressione sui soggetti interessati non tutti presenti alla perizia (come sottolinea il rapporto), tra cui Engie Solutions, individuata responsabile della scelta della cappa (un “evidente errore di valutazione”, secondo l'esperto) e Socotec, “che dovrebbe non hanno mai consentito l’apertura”, il Comune ha sporto denuncia contro le quattro società. «L'idea è dimostrare che adesso aspettiamo soluzioni e che si può fare in fretta», commenta il sindaco. Il comune potrà infatti ritirare il proprio reclamo e ripresentarlo in via amichevole una volta risolti i problemi.

Un'altra leva di pressione per favorire una soluzione rapida: la denuncia chiede non solo il ripristino, ma anche il risarcimento del danno subito dall'operatore, che sta pulendo l'intonaco da diversi mesi. Un deficit di gestione stimato oggi dal suo commercialista in 100mila euro “e che ovviamente continuerà a crescere col passare del tempo senza poter aprire”, sottolinea il sindaco.

Prima di aggiungere, per essere sicuro di aver capito bene: “Per il momento il comune non chiede risarcimenti per sé, ma potrebbe farlo…”, avverte Jean-Marc Brouillet.

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