Nel mese di maggio, infatti, il Fronte sindacale comune ha presentato una serie di rivendicazioni. “Tra riunioni annullate, apertura dei dibattiti, ufficio di conciliazione per forzare finalmente i negoziati e “no mouse”, abbiamo fatto troppo pochi progressi! I lavoratori si aspettano più di una nocciolina, in un’azienda che sta andando bene e che dovrebbe evolversi con i tempi.”
Sciopero alle centrali elettriche Aldi a Vaux-Sur-Sûre e Gembloux
Diritto a 4 giorni alla settimana senza discriminazioni, concessione di ore contrattuali aggiuntive ai part-time involontari, carico di lavoro accettabile per tutti, squadre di ricambio sufficienti, tanto più dato il tasso di malattia (che di per sé è anche un segnale!), layout dei negozi con attrezzature e scaffalature ergonomiche (che non spezzano la schiena), promozione del personale amministrativo, reale potere d'acquisto dei lavoratori Aldi in negozio sono tra le richieste.
“È troppo chiedere di rispondere favorevolmente a questi bisogni fondamentali? Tante le questioni sul tavolo oggi ma che non stanno realmente andando avanti! Il prossimo incontro nazionale è stato fissato per il 15 gennaio, nonostante la nostra proposta di aggiungerne uno più rapidamente, che avrebbe potuto risolvere la situazione piuttosto che generare un conflitto, la direzione preferisce aspettare che passi!”
I sindacati avvertono che lo sciopero di venerdì è solo il primo passo. “Se il management non vorrà sentire nulla e si rifiuterà di fare progressi significativi per Natale, altri passi potrebbero seguire dopo il 15 gennaio, l’ultima data in agenda!”
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