Le tariffe regolamentate nel settore energetico sono aumentate del 7,4% a novembre, rispetto al 3,9% di ottobre.
Il rialzo dei prezzi al consumo in Italia ha continuato a salire a novembre, portandosi all’1,3% su base annua dopo lo 0,9% di ottobre, secondo i dati definitivi pubblicati lunedì dall’Istituto nazionale di statistica (Istat).
L’inflazione, dovuta principalmente al rimbalzo dei prezzi regolamentati nel settore energetico e dei prodotti alimentari, è stata quindi rivista al ribasso dall’istituto che l’aveva precedentemente stimata all’1,4%.
L’aumento dei prezzi al consumo nella penisola resta inferiore alla media della zona euro (2,3% a novembre) e all’obiettivo a medio termine del 2% della Banca Centrale Europea (BCE).
La Banca d’Italia prevede un’inflazione dell’1,1% per l’intero anno e dell’1,5% per i due anni successivi.
Su un mese, i prezzi al consumo sono diminuiti dello 0,1%.
Le tariffe regolamentate nel settore energetico sono aumentate del 7,4% a novembre, rispetto al 3,9% di ottobre. I prezzi non regolamentati dell’energia hanno rallentato la loro caduta, scendendo del 6,6%, dopo il 10,2%.
I prezzi dei prodotti alimentari trasformati hanno aumentato il loro incremento su un anno, aumentando dell’1,9% dopo l’1,7% di ottobre, così come quelli dei prodotti alimentari non trasformati, che sono aumentati del 3,8%, rispetto al 3,4%.
Anche il “paniere casalingo” (prodotti alimentari, prodotti per la pulizia, la cura e l’igiene) ha accelerato la sua crescita, passando dal 2% al 2,3%.
L’incremento dell’indice d’inflazione calcolato secondo gli standard armonizzati dell’Unione Europea (IPCA) si è attestato all’1,5% su un anno, dopo l’1% di ottobre.
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