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Perché Donald Trump potrebbe fare del bene al produttore di chip Micron

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Stéphane Boujnah (CEO di Euronext): “L’elezione di Donald Trump deve creare tra gli europei una reazione paragonabile alla crisi Covid”

Il consenso resta molto favorevole, con 37 pareri positivi su 41, e un target medio stabilizzato tra 145 e 150 dollari. Dalla fine del 2022, il valore del titolo è triplicato fino a raggiungere il record di oltre 157 dollari intorno a metà giugno. Da allora, Micron ha rinunciato a buona parte dei guadagni realizzati dall’inizio di gennaio per tornare sotto la soglia dei 100 dollari. Il potenziale di rialzo è significativo e non è mai stato così alto negli ultimi cinque anni.

Quotazione delle azioni Micron ©IPM Graphics

La pubblicazione dei risultati del primo trimestre dell’anno finanziario 2024/2025, prevista per questo mercoledì, 18 dicembre, dovrebbe fornire risposte ai timori del mercato. Il gruppo non è indebitato ed è uno dei principali beneficiari delle iniziative intraprese dal governo Biden per riportare le linee di produzione di semiconduttori negli Stati Uniti. È stata annunciata una sovvenzione record di 6,1 miliardi di dollari per sostenere la costruzione di diverse fabbriche, che dovrebbero consentire la creazione di 20.000 posti di lavoro entro la fine del decennio. Infine, l’arrivo di Donald Trump dovrebbe costituire un altro punto di sostegno per l’attività dei prossimi anni.

Ritorno a TSMC (numero del 7 dicembre)

Il certificato americano di TSMC è crollato del 3,6% durante la seduta di martedì, in seguito alla pubblicazione di un forte aumento delle vendite nel mese di novembre dovuto alla domanda proveniente dal settore dell’intelligenza artificiale che dovrebbe consentire al gruppo di raggiungere i suoi obiettivi per l’anno in corso. Gli investitori restano tuttavia preoccupati per un possibile rallentamento della domanda nel segmento dei data center.

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