La piattaforma cinese fa ancora notizia. Con l’avvicinarsi delle vacanze di fine anno, Temu si è affermata come un’alternativa scelta per lo shopping natalizio economico. Il volume dei pacchi trasportati attraverso il mercato lascia pochi dubbi: mentre cinque anni fa rappresentavano solo il 5% dei pacchi gestiti, Shein e Temu rappresentano ora Il 22% dei pacchi spediti per postaun punto in più del gigante Amazon.
Gravi interrogativi di sicurezza con l’avvicinarsi del Natale
Resta il fatto che dietro i suoi prezzi interessanti e le sue migliaia di referenze in stock, Temu solleva anche diverse preoccupazioni in termini di sicurezza. Le accuse di spionaggio e di schemi oscuri continuano a pesare pesantemente sulla reputazione dell’azienda e l’apertura di un’indagine da parte della Commissione Europea all’inizio di novembre non aiuta la situazione. Più recentemente è stato un rapporto pubblicato dall’NTC, l’Istituto nazionale svizzero di test per la sicurezza informatica, a lanciare l’allarme.
Secondo il CNT, Temu adotterebbe, attraverso la sua applicazione, “comportamenti insoliti“,”potenzialmente utilizzato per nascondere trasferimenti di dati indesiderati“. Più concretamente, l’applicazione sarebbe in grado di modificare il proprio comportamento in completa autonomia, senza informare gli utenti di Internet o passare attraverso il tradizionale aggiornamento. Inoltre, l’istituto svizzero sottolinea anche il utilizzo di ulteriori livelli di crittografia su alcuni aspetti della domanda. Una sottigliezza che non rivela nulla di fondamentalmente problematico, ma che potrebbe ancora una volta essere utilizzata per avviare operazioni senza il consenso degli utenti di Internet.
Qual è il problema con Temu?
Come Shein prima di lui, Temu è accusato oltreoceano “sfruttare le scappatoie commerciali per importare merci senza pagare dazi di importazione o sottoporre le spedizioni a controlli sui diritti umani“, stima la commissione speciale della Camera dei Rappresentanti negli Stati Uniti. In attesa di sapere come l’azienda gestisce le informazioni sensibili dei propri clienti (indirizzo, telefono, e-mail, ma anche numero di carta di credito, ecc.), l’azienda è ormai ben consolidata, ed è addirittura diventata l’applicazione più scaricata dalla Francia .
Nessun difetto critico
La buona notizia è che le accuse contro Temu non sono ancora critiche, almeno secondo il rapporto del NTC. Non è da deplorare alcuna falla critica di sicurezza o prova concreta di spionaggio proveniente dall’azienda cinese, anche se i numerosi punti grigi sollevati nel rapporto impediscono di affermare con certezza che l’applicazione non utilizza nessuno dei mezzi messi a disposizione eccedere i propri diritti riguardo all’utilizzo dei dati dell’utente.
In attesa che si faccia tutta la luce, è meglio andare sul sicuro disinstallando l’applicazione dal proprio smartphone, anche a costo di passare invece dal sito web.
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