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Vita imprenditoriale: Stéphane Séjourné promette uno “shock della semplificazione” europeo di fronte a una “burocrazia insostenibile” – 12/09/2024 alle 09:37

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Anche l'ex ministro dell'Europa e degli Affari esteri del governo Attal, oggi vicepresidente della Commissione europea con delega alla Strategia industriale, afferma di voler rendere il funzionamento dell'Ue “più leggibile” a livello internazionale.

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Stephane Séjourné, 12 novembre 2024, a Bruxelles (AFP / NICOLAS TUCAT)

“Razionalizzeremo ciò che chiediamo alle imprese”. In un'intervista rilasciata a

Echi

il nuovo commissario europeo all'Industria, alle PMI e al mercato unico, Stéphane Séjourné, ha presentato le grandi linee del suo “patto per l'industria pulita”. Questo progetto prioritario della nuova Commissione europea deve “provocare uno shock di semplificazione normativa” per garantire la decarbonizzazione e la competitività del settore in Europa, promette Stéphane Séjourné in un’intervista pubblicata domenica 8 dicembre.

“Dobbiamo investire nella transizione, provocare uno shock di semplificazione delle nostre normative, ridurre i costi energetici”,

riassume il vicepresidente francese della Commissione europea.

“Inviate ai produttori il segnale che li abbiamo ascoltati”

“Si tratta anche di essere più leggibili a livello internazionale per rendere il nostro continente più attraente”, assicura Stéphane Séjourné. È suo il compito, insieme alla sua controparte Teresa Ribera, di mettere sul tavolo questo patto entro i primi 100 giorni della nuova Commissione europea, come promesso dalla presidente Ursula von der Leyen.

Da un lato “dobbiamo facilitare le autorizzazioni per gli impianti industriali e il loro accesso ai fondi europei”. D'altro canto, “è necessario aggiornare alcuni testi della legislatura precedente, ad esempio sul dovere di vigilanza o sugli obblighi di comunicazione ambientale”, difende Séjourné.

“La moltiplicazione dei piani di transizione previsti crea una burocrazia insostenibile” e quindi razionalizzeremo ciò che chiediamo alle aziende”,

si giustifica.

Secondo l'assessore la volontà è quella di “inviare agli industriali

il segnale che li abbiamo ascoltati e il messaggio al resto del mondo che stiamo lavorando sulla nostra complessità normativa”.

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