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Per questo tipo di truffa la tua banca è tenuta a rimborsarti qualunque cosa dicano

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Molte persone non sanno che possono chiedere il rimborso alla propria banca. La giustizia è anche dalla loro parte!

La maggior parte delle vittime di truffe spesso non sono a conoscenza delle opzioni disponibili per tentare di recuperare i propri soldi. Che si tratti di un pagamento online fraudolento o di un annuncio falso, molti non sanno che possono, ad esempio, contestare una transazione con la propria banca o presentare un reclamo online sulla piattaforma Cybermalveillance gouv.fr. In generale, non conoscere i propri diritti rallenta il processo e va a favore dei truffatori. Tra i possibili rimedi ce n’è uno che potrebbe essere di grande aiuto per tante vittime. Ciò vale in particolare per le vittime della truffa dei falsi consulenti.

Avendone sentito parlare, probabilmente conosci la tecnica utilizzata. I criminali contattano telefonicamente le loro vittime fingendosi impiegati della loro banca, denunciando attività sospette sul loro conto. Poi manipolano i loro obiettivi per ottenere informazioni riservate o incoraggiarli a effettuare trasferimenti su un conto apparentemente sicuro, che in realtà appartiene ai truffatori. Una vera piaga, soprattutto se sappiamo che nel 2023 questo tipo di truffe rappresentava 379 milioni di euro, secondo i dati della Banque de .

Di fronte a questa truffa, le vittime possono inaspettatamente ottenere un rimborso dalla propria banca. Uno dei giornalisti della rivista specializzata 60 milioni di consumatori (n. 608, dicembre 2024) ha indagato su questo ricorso, a volte ignorato dagli istituti bancari, che spesso citano la “colpa grave” della vittima. Tuttavia, affinché ciò sia ammissibile, la banca deve dimostrarlo, il che non è sempre facile.

Se la vittima ha conservato tutte le prove della truffa (numero di telefono bancario utilizzato, messaggi o e-mail ricevuti, ordine di bonifico, registrazione del pagamento) e ha presentato denuncia presso una stazione di polizia o una gendarmeria, non vi è motivo per cui debba essere richiesto un rimborso immediato. rifiutato. Anche in Francia le decisioni dei tribunali dimostrano che la legge è dalla parte delle vittime.

Come spiega il nostro collega, c'è un riferimento da utilizzare: l'articolo L133-18 del Codice monetario e finanziario. “In caso di operazione di pagamento non autorizzata segnalata dall'utente alle condizioni previste dall'articolo L. 133-24, il prestatore di servizi di pagamento del pagatore rimborsa al pagatore l'importo dell'operazione non autorizzata immediatamente dopo essere venuto a conoscenza dell'operazione o dopo avendone avuto notizia, e comunque entro la fine del primo giorno lavorativo successivo”indica la legge. A meno che ancora una volta il cliente non sia negligente.

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