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Ong: eterna questione degli stipendi

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La beneficenza ben ordinata inizia a casa? La rivista dei consumatori Buono a sapersi ha pubblicato nel suo ultimo numero (1) una classifica degli stipendi dei dirigenti delle principali ONG svizzere. Molte di queste persone guadagnano salari interessanti, che in alcuni casi sono aumentati ulteriormente negli ultimi anni. Imbarazzante, per associazioni che fanno regolarmente appello alla generosità del pubblico.

La classifica pubblicata si concentra sulle ONG più grandi. Il direttore della Fondazione svizzera per paraplegici – sul gradino più alto del podio – riceve 284.000 franchi all’anno (ovvero 22.000 franchi al mese, su tredici stipendi). Il capo del WWF svizzero intasca ogni anno 200’000 franchi. Un pensiero invece va al direttore dell’Esercito della Salvezza che si accontenta di 5’153 franchi al mese. Niente di cui impazzire.

Prima osservazione, interrogate da tutte le ONG Buono a sapersi non hanno giocato al gioco, alcuni rifiutandosi di comunicare l’importo della remunerazione del loro management. È il caso in particolare di Public Eye, un’organizzazione che tuttavia difende la trasparenza. Nel frattempo – dopo la pubblicazione – ha accettato di trasmettere i dati aggiornati, ma si ritrova ancora nella scomoda posizione dell’irrigatore.

Seconda contraddizione: alcune ONG generose nella gestione si trovano in una situazione economica difficile. Il che si traduce in licenziamenti alla base. Infine, noteremo che questi stipendi non sono della migliore qualità rispetto al persistente sospetto che le donazioni servano un po’ troppo per ingrassare le burocrazie piuttosto che per aiutare sul campo.

Una soluzione forse sarebbe che Zewo, la fondazione di certificazione per le organizzazioni senza scopo di lucro, prestasse maggiore attenzione. Un sondaggio da lui condotto nel 2020 ha stabilito che per il grande pubblico dei donatori un salario annuo lordo di 117.000 franchi (9.000 franchi al mese) dovrebbe costituire un limite massimo. E che questo massimale potrebbe essere portato a 154’000 franchi per le grandi opere di mutuo soccorso. Massime che sono quindi in gran parte esplose. A quale prezzo?

I sostenitori di questi trattamenti citano le grandi responsabilità che gravano sulle spalle di questi dipartimenti. Senza dubbio. Ma incoraggiare la concorrenza tra i supermanager di beneficenza significa anche imitare gli eccessi dell’economia di mercato. Proprio quelli che queste ONG intendono alleviare. Il rischio è che queste organizzazioni si trovino intrappolate nelle loro contraddizioni.

(1) Gilles D’Andrès, “Aumento di stipendio ai capi delle ONG”, Buono a sapersidicembre 2024.

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