Resta invariato nel 2024 il podio delle più grandi fortune della Svizzera, dominato dal comproprietario della griffe parigina Chanel.
Gérard Wertheimer, proprietario insieme al fratello Alain della casa di moda e profumi di lusso Chanel, conserva il suo primo posto nella classifica dei 300 più ricchi del Paese pubblicato giovedì sera dalla rivista Bilan. E questo nonostante il rallentamento sperimentato quest’anno dal settore del lusso e il calo della sua fortuna stimato a 37, addirittura 38 miliardi di franchi.
“Queste incertezze si ripercuotono sulla nostra valutazione dell’azienda, stimata tra 80 e 90 miliardi di dollari, il crollo del patrimonio di Gérard Wertheimer è dovuto al forte calo della moneta americana in un anno”, sottolinea la rivista.
Al secondo posto troviamo la famiglia Hoffmann, Oeri e Duschmalé, che controlla con 28-29 miliardi di franchi il colosso farmaceutico basilese Roche. Secondo il documento, nel 2023 la famiglia ha ricevuto dividendi per circa 750 milioni di franchi.
Il podio è completato ancora una volta dal novantenne Klaus-Michael Kühne, dotato di 27-28 miliardi di franchi, azionista di maggioranza del gruppo di trasporti e logistica di Svitto Kühne+Nagel.
Il quarto posto è occupato ancora una volta dalla famiglia Safra, a capo della banca privata J. Safra Sarasin, il cui gruzzolo si è stabilizzato tra i 22 ei 23 miliardi di franchi.
Guadagno di 2 miliardi per Jorge Lemann
Seguono la famiglia Aponte, fondatrice del colosso crocieristico MSC, con sede a Ginevra, e lo svizzero-brasiliano Jorge Lemann, 85 anni. È salita in classifica con 17-18 miliardi di franchi, nonostante le battute d’arresto di Kraft Heinz, nella quale ha dovuto liquidare la sua partecipazione.
“I guadagni in borsa derivanti dalle sue azioni nel colosso della birra AB InBev, nonché nella Restaurant Brands International, proprietaria di Burger King e Tim Hortons, e altre società, gli hanno fruttato quasi 2 miliardi di franchi, anche se questo rimane in gran parte teorico”, dice Bilan.
Al settimo posto si trova l’imprenditore Andrey Melnichenko (patrimonio tra 17 e 18 miliardi), che però non sembra più trovarsi tanto bene in Svizzera. Lui «continua a lottare contro le sanzioni svizzere e occidentali, che trova ingiuste» e non va più a casa sua nei Grigioni. Il colosso del carbone Suek, da lui creato, ha chiuso la sua sede svizzera dopo vent’anni di attività nel Paese.
La famiglia Blocher ancora nella top 10
All’ottavo posto, la famiglia Bertarelli (da 15 a 16 miliardi) mantiene legami con la Svizzera, in particolare attività nel settore biotecnologico e una residenza a Gstaad, nonostante l’acquisizione di una lussuosa residenza a Londra due anni fa.
Poi, la famiglia Blocher vide aumentare il proprio patrimonio, tra i 15 ei 16 miliardi. Le sorelle Magdalena Martullo-Blocher, Rahel Blocher e Miriam Baumann-Blocher controllano circa il 70% delle azioni del gruppo chimico grigionese Ems-Chemie, per un valore di oltre 11 miliardi di franchi, nonostante le difficoltà incontrate dall’azienda quest’anno. Il loro fratello Markus Blocher trae profitto dall’espansione della sua azienda Dottikon ES.
Il decimo posto è ora occupato dall’imprenditore ginevrino Guillaume Pousaz, con 14-15 miliardi di euro e con sede a Londra per concentrarsi su checkout.com, la sua piattaforma specializzata nel trattamento dei pagamenti online per clienti come Tiffany, TicketMaster o ancora PlayStation.
ats/esercizio
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