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L’Europa finisce in verde con la “tecnologia” e senza Wall Street – 28/11/2024 alle 18:11

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I trader lavorano alla Borsa di Francoforte

di Claude Chendjou

In assenza di Wall Street e in scambi limitati, un rimbalzo tecnico ha permesso giovedì ai mercati azionari europei, spinti in particolare dal rimbalzo dei titoli tecnologici, di tornare in verde dopo due sedute consecutive in rosso.

La Borsa di New York è rimasta chiusa giovedì a causa della festività del Ringraziamento e riaprirà venerdì per una sessione ridotta.

A Parigi, il CAC 40 ha chiuso in rialzo dello 0,51% a 7.179,25 punti. Il Footsie britannico è avanzato dello 0,08% e il Dax tedesco dello 0,84%.

L’indice EuroStoxx 50 è cresciuto dello 0,53%, il FTSEurofirst 300 dello 0,45% e anche lo Stoxx 600 dello 0,45%.

Il mercato parigino ha beneficiato di un forte allentamento nel comparto obbligazionario con l’attenuarsi delle tensioni a livello politico. Il governo di Michel Barnier, minacciato da una mozione di censura, ha annunciato giovedì che non aumenterà le tasse sull’elettricità, oggetto di tensione con le opposizioni, come previsto nel suo progetto di bilancio per il 2025.

Nel resto d’Europa, il settore tecnologico europeo, in rialzo dello 0,90%, ha contribuito al buon andamento degli indici azionari, dopo che l’agenzia Bloomberg ha riferito che le restrizioni sulle esportazioni di chip verso la Cina previste dall’amministrazione americana potrebbero essere meno rigide del previsto.

Segno di una calma generale sui mercati, l’indice di volatilità dell’Eurostoxx 50 è sceso intorno ai 17 punti, perdendo quasi il 4% in occasione della chiusura dei mercati azionari europei.

VALORI IN EUROPA

Rémy Cointreau guadagna il 2,96% dopo aver annunciato di prepararsi alla ripresa negli Stati Uniti.

Direct Line Insurance avanza del 41,39% dopo il rifiuto di un’offerta di acquisto di Aviva (-2,0%) ritenuta insufficiente.

Nexi avanza del 3,97% dopo la notizia della stampa secondo la quale il suo principale azionista, CDP, intende acquisire la rete interbancaria del gruppo di pagamento, RNI.

Uniper avanza del 6,14% grazie al miglioramento dell’outlook annuo.

GLI INDICATORI DI OGGI

L’inflazione tedesca, calcolata secondo gli standard europei, a novembre è rimasta stagnante al ritmo annuo (+2,4%), ma da un mese all’altro si è contratta (-0,7%), secondo i dati preliminari dell’Ufficio federale di statistica.

Il sentiment economico nella zona euro è leggermente migliorato a novembre, con un indice a 95,8, secondo i dati della Commissione Europea.

Secondo i dati della Banca Centrale Europea (BCE), la crescita dei prestiti alle imprese nella zona euro ha accelerato in ottobre per raggiungere l’1,2% su base annua a ottobre rispetto all’1,1% di settembre.

CAMBIAMENTI

Giovedì l’euro è caduto rispetto al dollaro, poiché i trader hanno ridotto le loro scommesse su ulteriori tagli dei tassi chiave da parte della BCE, mentre i movimenti valutari sono stati moderati durante il Giorno del Ringraziamento.

In chiusura delle Borse europee, la moneta unica si è posizionata a 1,0549 dollari, in ribasso dello 0,15%.

L’indice del dollaro ha guadagnato lo 0,08%, a 106,2 punti, dopo essere sceso a 105,85 nella sessione precedente, il minimo di due settimane.

Mentre giovedì François Villeroy de Galhau, governatore della Banque de , aveva chiesto alla BCE di mantenere aperta l’opzione di un calo più significativo dei tassi a dicembre, il giorno prima Isabel Schnabel, anche lei membro della BCE, aveva stimato che un forte taglio dei tassi non risolverebbe i problemi strutturali della zona euro. Klaas Knot, governatore della banca centrale olandese, ha dichiarato giovedì che la BCE in futuro dovrebbe fare una distinzione più chiara tra gli strumenti utilizzati per controllare l’inflazione e quelli volti a stabilizzare i mercati finanziari.

VALUTARE

Il divario di rendimento tra il debito francese e quello tedesco, che mercoledì è salito al livello più alto dal 2012, giovedì si è ridotto a 82 punti base (bp), mentre il tasso OAT a dieci anni è sceso di 7,1 pb, al 2,949%.

Il rendimento del Bund tedesco a dieci anni ha chiuso al 2,125%.

OLIO

Giovedì i prezzi del petrolio sono rimasti stabili nonostante le reciproche accuse di violazione dell’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah libanese.

Il Brent rosicchia lo 0,01% a 72,83 dollari al barile e il greggio leggero americano (West Texas Intermediate, WTI) perde lo 0,04% a 69,64 dollari.

CONTINUA VENERDI:

Prima stima dell’inflazione della zona euro per il mese di novembre

(Scritto da Claude Chendjou, a cura di Zhifan Liu)

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