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“Stiamo andando verso una crisi sociale colossale”, avverte la Confederazione delle piccole e medie imprese della Nuova Caledonia

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La Confederazione delle Piccole e Medie Imprese lancia l'allarme sulla situazione delle più piccole strutture della Nuova Caledonia. La maggior parte di loro non avrebbe ricevuto alcun rimborso per i danni legati alle rivolte di maggio.

“Stiamo andando verso una crisi sociale monumentale”avverte mercoledì la presidente della Confederazione delle piccole e medie imprese (CPME) della Nuova Caledonia, Nicole Moreau, al microfono di Culture. “Abbiamo 900 aziende che sono completamente scomparse” et “25mila dipendenti disoccupati”sottolinea, mentre il conto per i disordini di maggio è stimato dal governo locale in almeno 260 miliardi di franchi, ovvero il 25% del Pil del territorio.

Secondo Nicole Moreau, “gran parte delle VSE non hanno ricevuto nulla” dall’inizio della rivolta legata al disgelo del corpo elettorale, il 13 maggio, che ha visto la distruzione di gran parte del tessuto economico di Nouméa. “Sono stati i grandi a farsi rimborsare i danni e non i piccoli”continua il capo del movimento padronale locale. “Abbiamo piccole, piccolissime imprese che da maggio non ricevono nulla perché hanno la testa all’oscuro, perché non sanno come compilare le pratiche, perché gli hanno chiesto documenti che non avevano o cose che avevo bruciato”, lamenta Nicole Moreau.


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