Il debito pubblico del Lussemburgo è più che triplicato dalla crisi finanziaria del 2008, ricorda la Corte dei conti nel suo parere sul progetto di bilancio 2025. Tuttavia, questo progetto di bilancio non comprende alcuna strategia di riequilibrio del bilancio a breve e/o medio termine La Corte è allarmata.
Se le previsioni si avvereranno nel 2025, il debito dovrebbe attestarsi al 27,5% del Pil, cioè al di sotto della soglia del 30% che i successivi governi non vogliono superare, soprattutto per preservare il rating tripla A delle agenzie di rating. Ma secondo il bilancio pluriennale dovrebbe aumentare di 7 miliardi di euro entro il 2027.
“Essendo una piccola economia aperta, il Lussemburgo è particolarmente esposto agli shock esterni e deve quindi avere un maggiore margine di manovra di bilancio rispetto alle economie grandi e meno vulnerabili”, scrive l’istituzione. La Corte si interroga anche sull’impatto delle riduzioni fiscali a favore delle imprese: “Gli effetti positivi del taglio fiscale restano incerti, mentre è indiscutibile l’impatto finanziario sulle entrate tributarie e sul bilancio dello Stato”.
L’aumento del 5,5% delle accise sulle sigarette e sul tabacco da fumo a partire dal 1° gennaio 2025 “costituisce più un’iniziativa una tantum che una strategia coerente” per combattere il fumo, sottolinea ancora la Corte, per la quale “i ricavi derivanti dalla vendita del tabacco dovrebbero essere correlato ai costi sanitari e sociali generati dal fumo”.
L’istituzione raccomanda inoltre di esplorare risorse fiscali alternative per sostituire alcune entrate insostenibili a lungo termine, riferendosi alla vendita di combustibili fossili e tabacco “che sembrano crollare o, per lo meno, stabilizzarsi”. Tutto questo mentre la Commissione Europea propone di imporre un divieto sul tabacco a livello europeo e si pone l’obiettivo di puntare ad una “generazione senza tabacco” entro il 2040.
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