Googlein qualità di titolare del trattamento degli accessi in Europa, deve rispettare il Regolamento sui mercati digitali (DMA) che lascia ampio margine di interpretazione. Di conseguenza, le misure messe in atto qualche mese fa potrebbero alla fine non essere adeguate o non produrre i risultati attesi. Il motore di ricerca deve quindi rivedere la sua copia ed è esattamente ciò che sta per fare.
Un equilibrio difficile da trovare per Google
Dall’inizio del DMA Lo scorso marzo Google ha apportato una ventina di modifiche al suo motore di ricerca per evidenziare meglio i siti di confronto per categorie come voli, hotel e shopping. Sono stati predisposti format specifici e aree dedicate, ma Google si rammarica di aver dovuto ridurre o addirittura eliminare” funzioni utili »: le informazioni sui voli, ad esempio, sono scomparse.
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Questi cambiamenti hanno avuto un “ impatto negativo » sugli utenti europei, assicura l’azienda, ma ne hanno beneficiato anche gli aggregatori di viaggi online e i siti di comparazione. Le aziende, invece, hanno subito un calo del traffico web: “ Ora è più difficile per le compagnie aeree, gli operatori alberghieri e i piccoli rivenditori raggiungere i propri clienti ”, con clic per prenotazioni dirette in calo del 30%.
Ecco perché Google apporterà nuove modifiche ai risultati di ricerca per soddisfare le richieste di queste aziende, rispettando gli obiettivi fissati dalla DMA. Ciò include nuovi formati più grandi per visualizzare più informazioni, spazi pubblicitari dedicati ai siti di confronto, nonché “unità” più grandi con un formato uniforme per consentire agli utenti di Internet di “ scegliere tra risultati che li reindirizzano a siti di confronto e risultati che li reindirizzano direttamente ai siti dei fornitori ».
Inoltre, l’azienda effettuerà un test consistente nella rimozione di mappe e altre informazioni durante la ricerca di un hotel in Germania, Belgio ed Estonia. Google offrirà invece un semplice elenco di risultati che somiglieranno al motore di ricerca di una volta, i famosi “dieci link blu”. L’obiettivo è valutare l’impatto di questo cambiamento sugli utenti di Internet.
« Siamo molto riluttanti a intraprendere questa azione, poiché la rimozione di funzionalità utili non va a vantaggio dei consumatori o delle imprese in Europa », si rammarica di Google. La Commissione europea sta attualmente valutando le proposte del gruppo Internet. Questi sforzi faranno sicuramente parte della considerazione del regolatore.
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