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Google torna alle origini per alcune delle sue ricerche

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Ormai da molti anni Google arricchisce i propri risultati di ricerca con numerosi elementi più o meno interattivi. Costretto da Bruxelles, il motore di ricerca tornerà alle origini per quanto riguarda alcune query.

Fonte: 9to5Google

Mappe, immagini, riepilogo AI… Google è da tempo più di un semplice motore di ricerca. L’iconica pagina dei risultati del famoso motore si è arricchita negli anni di numerosi elementi interattivi, in particolare per quanto riguarda i confronti dei prezzi di hotel o viaggi. Ma la situazione potrebbe cambiare sotto la pressione dell’Unione Europea, osserva Reuters.

Nel mirino della Commissione Europea per inosservanza del Digital Markets Act (DMA), Google sta infatti sperimentando un ritorno ai classici 10 link blu per quanto riguarda le ricerche di hotel. Accusato da molti concorrenti di privilegiare i propri strumenti di confronto dei prezzi a scapito dei siti specializzati in questo tipo di servizi, Google sta quindi sperimentando una visualizzazione più “neutra” dei risultati per questa categoria di ricerca.

Un delicato equilibrio da trovare

Per il momento sono preoccupati solo gli internauti tedeschi, belgi ed estoni, è il momento di “comprendere l’impatto di questi cambiamenti sull’esperienza dell’utente e sul traffico del sito web» spiega l’azienda. Un cambiamento fatto a malincuore da quando”la rimozione di caratteristiche utili non avvantaggia né i consumatori né le imprese europee», sostiene il colosso della ricerca.

Prima e dopo le modifiche apportate da Google // Fonte: The Verge

C’è da dire che l’equilibrio da trovare per rispettare lo spirito e il testo della DMA (che, ricordiamo, obbliga le grandi piattaforme a lasciare maggiori spazi alla concorrenza) è complesso da trovare. Il gruppo degli albergatori tedeschi, ad esempio, ha spiegato alla Reuters che questo ritorno ai 10 collegamenti blu facilita la vita alle piccole imprese.più complessi, poiché ciò riduce la loro visibilità e aumenta la loro dipendenza da piattaforme di terze parti che richiedono commissioni significative».

Pioggia di rimproveri per Google

I battibecchi tra Google e siti di comparazione prezzi, hotel o altri non sono nuovi. Ben prima che la DMA entrasse in vigore, Google stava già affrontando sanzioni per abuso di posizione dominante per il suo servizio Google Shopping. Anche nel 2020, i siti di prenotazione di viaggi hanno chiesto alla Commissione europea di intervenire riguardo alla posizione occupata dal comparatore di prezzi di Google nei risultati di ricerca di quest’ultimo.

Se Google indica che questo ritorno ai risultati di un tempo è “il modo giusto per rispondere ai difficili compromessi richiesti dalla DMA”, non sono sicuro che la concorrenza sarebbe particolarmente d’accordo. Per Booking, AirBnB e Expedia, “Google sembra rinunciare alla ricerca di soluzioni innovative […] che potrebbe rispondere alle preoccupazioni sollevate dalla commissione».

Per andare oltre
Cosa cambia in Google (Android, Maps, YouTube, ecc.) con questa nuova legge europea

Ci sarebbe quindi una via di mezzo tra i semplici link blu e la pletora di elementi multimediali che ingombrano la pagina dei risultati. Non resta che cercare su Google per trovarlo.


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