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Bruxelles convalida le promesse francesi senza crederci completamente

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Ursula von der Leyen, a Budapest, il 7 novembre 2024. FERENC ISZA/AFP

Non aggiungete una crisi europea a una crisi francese. Nel bel mezzo di un acceso dibattito politico a Parigi, la Commissione europea ha deciso, martedì 26 novembre, di sostenere il progetto di bilancio difeso dal governo di Michel Barnier. Ha convalidato sia il bilancio per il 2025 sia il piano pluriennale di ripresa presentato dalla Francia nell'ambito del nuovo patto di stabilità, rinnovato in primavera. Un'indulgenza notevole, anche se i primi passi previsti da Michel Barnier per riprendere il controllo del deficit sono, in Francia, considerati sempre meno probabili.

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Lo ritiene l'esecutivo europeo “credibile” il piano a medio termine presentato dal Primo Ministro per i prossimi sette anni e accetta che, date le attuali difficoltà francesi, l’obiettivo di ridurre il deficit al di sotto della soglia del 3% del prodotto interno lordo (PIL) venga rinviato dal 2027 al 2029.

Secondo il documento inviato dalla Francia, il 31 ottobre il deficit dello Stato, degli enti locali e della Previdenza sociale, previsto quest'anno al 6,1% del Pil, diminuirebbe gradualmente, scendendo al 2,8% nel 2029, rispettando poi finalmente le regole europee. Allo stesso tempo, il debito pubblico francese continuerebbe a crescere, passando dal 112,9% del PIL quest’anno al 115,8% nel 2029. Rimarrebbe quindi molto lontano dal tetto del 60% fissato dai trattati europei.

“Non siamo stati troppo indulgenti con la FranciaMartedì si è difeso Paolo Gentiloni, commissario europeo responsabile per gli affari economici. Il governo di Michel Barnier è stato coraggioso nel presentare una tale traiettoria di ripresa, considerando il contesto politico, in particolare la composizione dell’Assemblea nazionale. » La Commissione, tuttavia, si rifiuta di discutere la possibilità di una censura governativa che porterebbe all'abbandono del bilancio, o quella di rimettere in discussione la riforma delle pensioni, che modificherebbe la traiettoria di bilancio. “Valutiamo i piani presentati e nient'altro” evacua Valdis Dombrovkis, vicepresidente della Commissione.

“Conforme alle raccomandazioni”

Per quanto riguarda altri sette Paesi, tra cui l'Italia o la Grecia, l'esecutivo comunitario valuta i piani presentati dalla Francia “in linea con le raccomandazioni, perché la loro spesa netta dovrebbe rientrare nei massimali”.

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Nella copia presentata a Bruxelles, la Francia prevede uno sforzo di bilancio di 60 miliardi di euro, sotto forma di tagli alla spesa e nuove tasse, e promette di ridurre il deficit al 5% del Pil nel 2025. “Sulla carta questi obiettivi sono perfetti e miraticonfida un diplomatico europeo. Bisognerà vedere la realtà perché fino ad ora la Francia ma anche altri Paesi, come l’Italia, non sono mai riusciti a mantenere i propri impegni. »

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