Il ramo siderurgico del conglomerato tedesco ThyssenKrupp ha annunciato, lunedì 25 novembre, una riduzione di 11.000 posti di lavoro entro il 2030 e risparmi salariali, illustrando le difficoltà incontrate dai produttori siderurgici europei a causa della concorrenza cinese.
Saranno eliminati circa 5.000 posti di lavoro nei servizi produttivi e amministrativi, mentre 6.000 saranno delocalizzati, ovvero più dell'11% della forza lavoro totale, ha annunciato in un comunicato stampa il principale produttore siderurgico tedesco. Anche ThyssenKrupp Steel, che accumula perdite da diversi anni, vuole ridurre il costo del lavoro in media del 10% “nei prossimi anni”. Queste misure sono “necessario per migliorare la produttività e l’efficienza operativa di ThyssenKrupp Steel e per raggiungere un livello di costi competitivo”specifica il gruppo.
Questo progetto è un “Disastro per i lavoratori e per l’industria nella Renania Settentrionale-Vestfalia”luogo di nascita del gruppo nella Germania occidentale, il sindacato IG Metall si è indignato.
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Gli obiettivi “immutati” della transizione ecologica
Ad aprile, il conglomerato industriale ha annunciato una ristrutturazione della sua filiale siderurgica, il suo core business, a causa dell’aumento dei costi energetici e della concorrenza cinese, nel contesto di una transizione energetica complessa e costosa. Secondo il piano presentato lunedì, le capacità di produzione dell'acciaio saranno ridotte tra 8,7 e 9 milioni di tonnellate, rispetto agli 11,5 milioni attuali.
Inoltre, verrà chiuso lo stabilimento di Kreuztal-Eichen (Germania occidentale), che secondo la stampa locale dà lavoro a 1.000 persone. Allo stesso tempo, il gruppo intende ancora separarsi gradualmente da ThyssenKrupp Steel, processo accelerato a maggio con l'acquisizione del 20% delle azioni da parte di Daniel Kretinsky, con la sua holding EPCG. Sono in corso trattative per un'ulteriore quota del 30% di EPCG, con l'obiettivo di creare una società comune paritetica.
Lunedì il conglomerato si era impegnato a finanziare la sua filiale siderurgica per i prossimi due anni. Per quanto riguarda i suoi progetti di transizione ecologica, rimangono “invariato”precisa la filiale, che desidera avviare la produzione di“acciaio verde”.
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