Il produttore siderurgico ArcelorMittal ha chiesto lunedì all’Unione Europea di proteggere la competitività dell’acciaio europeo, mettendo in gioco i suoi progetti di decarbonizzazione nel continente e miliardi di euro di investimenti.
Il gruppo si aspetta garanzie dall’Europa su tre punti: vuole conoscere i dettagli di un “piano acciaio” in discussione a Bruxelles e nel menù del “consiglio competitività” previsto per giovedì. ArcelorMittal chiede inoltre un “efficace meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere”, nonché “misure di difesa commerciale più robuste”, secondo una dichiarazione inviata all’Agence France Presse.
Il mercato “difficile” della decarbonizzazione
Solo in Francia, i progetti di decarbonizzazione del gruppo ammontano a circa 1,8 miliardi di euro, di cui 850 milioni di euro in aiuti di Stato francesi convalidati dall’Europa, se i progetti verranno effettivamente realizzati.
Il gruppo ha progetti di questo tipo in tre paesi europei: l’Europa ha convalidato 1,3 miliardi di euro di aiuti pubblici dalla Germania, 460 milioni di euro dalla Spagna e 280 milioni di euro dal Belgio.
“Il mercato in cui operiamo è difficile e le numerose incertezze politiche e normative hanno un forte impatto sul nostro settore”, ha dichiarato il gruppo, riferendosi alla “concorrenza sleale extraeuropea”. Tuttavia, afferma di restare impegnato “per la (sua) decarbonizzazione in Europa”, in attesa delle risposte di Bruxelles per prendere le decisioni finali sugli investimenti.
“Si tratta di investimenti di diversi miliardi di euro, che daranno forma al futuro del nostro gruppo per i decenni a venire”, il che giustifica così la sua cautela nel “prendere le giuste decisioni” per il futuro.
Un rappresentante sindacale parla di “mossa poker”
Il gruppo ArcelorMittal si è posto l’obiettivo di ridurre le proprie emissioni di CO2 del 35% entro il 2030 in Europa (-25% per il mondo), obiettivo esposto ancora lunedì sul sito francese del gruppo.
“Per me Mittal sta giocando una partita a poker a livello della Commissione europea. È in procinto di esercitare la massima pressione con decine di migliaia di posti di lavoro alle spalle”, ha dichiarato lunedì Gaëtan Lecocq, segretario generale della CGT presso ArcelorMittal Dunkerque.
Il contesto sociale è teso all’interno del gruppo: lunedì pomeriggio si terrà a Reims un CSE sul progetto di chiusura di due siti, i centri servizi di Reims e Denain (Nord), dove sono a rischio circa 130 posti di lavoro in All.
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