Il PIL, l’indicatore di crescita preferito dal mondo economico, non tiene conto degli effetti del cambiamento climatico. Per valutare meglio, in modo concreto e concreto, la situazione economica, l'ingegnere politecnico Jean-Marc Jancovici, ideatore dell'impronta di carbonio, suggerisce di ricorrere a indicatori concreti di attività, come i metri quadrati costruiti durante l'anno o le tonnellate caricate sui camion. Secondo questi dati “ L’Europa è entrata in una forma di recessione ».
Il PIL riflette la realtà fisica dell’economia?
No, lo riflette addirittura sempre più male. Il calcolo del PIL richiede una “correzione dell’inflazione” che sta diventando un vero grattacapo. Ad esempio, se in un dato anno acquistate un paio di pantaloni e l'anno successivo un altro paio di pantaloni che non hanno né la stessa forma né lo stesso materiale, ma sono più costosi, si tratta di un aumento di qualità, nel qual caso il prezzo l’aumento entra nel PIL – o è una variazione del prezzo per un prodotto identico – nel qual caso è inflazione e non entra nel PIL ? E dobbiamo porci la domanda per il miliardo di prodotti a disposizione del consumatore finale ! Inoltre il Pil è ora composto da 70 % di servizi: ma se aumentano gli onorari di un avvocato, è inflazione, oppure un aumento…
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