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nel Var, società coinvolta dai tribunali

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I profitti dei reati e dei danni ambientali sono stimati in 10 milioni di euro.

Un'impresa di trattamento dei rifiuti del Var è stata recentemente arrestata dal tribunale per una serie di reati che hanno causato notevoli danni ambientali, ha dichiarato venerdì mattina in un comunicato stampa il pubblico ministero di Draguignan, Pierre Couttenier.

Nel corso del 2023, la Direzione regionale dell'Ambiente, della Pianificazione e dell'Edilizia (DREAL) effettuerà numerosi controlli sui siti di attività della società Ecorecept, situati a Flassans-sur-Issole (a una cinquantina di chilometri da Saint -Tropez), consentendo fatti di illegalità la gestione dei rifiuti da portare alla luce. La procura di Draguignan ha quindi aperto un'indagine seguita dalla sua divisione economica, finanziaria e ambientale.

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Concorrenza sleale

Affidate alla brigata di ricerca Brignoles, le indagini hanno rivelato che l'impresa, diretta da Stéphane B., si è aggiudicata numerosi appalti per il trattamento dei rifiuti, in particolare per la metropoli di Tolone e l'agglomerato urbano di Brignoles, proponendo prezzi molto bassi. Pratiche molto competitive “reso possibile dalla violazione di tutte le norme sulla gestione dei rifiuti”spiega il procuratore Couttenier. In questo caso, l'assenza di trattamenti per il riciclaggio e lo stoccaggio pericoloso dei rifiuti a causa della saturazione dei siti di trattamento di La Garde e Six Fours; il trasferimento illegale in Spagna di centinaia di tonnellate di rifiuti, denunciato dalle autorità locali; l'interramento di migliaia di tonnellate di rifiuti nella cava di Saint Baillon, compresi rifiuti inerti.

Al termine delle indagini, Ecorecept è stata posta in liquidazione e i siti di lavorazione rilevati da un'altra società, “che ha dovuto sostenere i costi degli interventi per metterli a norma”precisa ulteriormente il magistrato. E per aggiungere questo “I proventi dei reati e dei danni ambientali sono stimati in 10 milioni di euro”. L'indagine ha consentito agli investigatori anche di sequestrare beni criminali per un valore di 2,5 milioni di euro (immobili, imbarcazioni e conti bancari).

Stéphane B. e le sue aziende sono ora perseguiti per violazione del codice ambientale relativo alle norme sul trasferimento dei rifiuti all'estero e sulla gestione irregolare dei rifiuti. Convocato davanti al tribunale penale di Draguignan il 1È Nell’aprile 2025 dovranno rispondere anche delle accuse di “falsificazione e uso di falsità” e di “riciclaggio aggravato” dei proventi di questi reati.

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