Un ministro dell'Economia che contesta pubblicamente il bilancio che lui stesso ha contribuito a elaborare, per torcere il braccio al primo ministro e indurlo a rivedere la loro copia comune… Una situazione curiosa quella provocata, giovedì 21 novembre, da Antoine Armand. La dice lunga sulle tensioni interne al governo, sulle fratture all'interno della coalizione che dovrebbe sostenerlo e sulla fragilità di un progetto in continua rielaborazione.
In gioco, questa volta, ci sono le riduzioni tariffarie di cui beneficiano le imprese. Alla ricerca di risparmi, Michel Barnier aveva previsto di ridurli di 4 miliardi di euro. Ma, col passare dei giorni, i datori di lavoro e i macronisti hanno aumentato la pressione per revocare questa misura. Giovedì, poche ore prima della riunione fissata a Matignon, lo stesso ministro dell’Economia è intervenuto mettendo in guardia il capo del governo in un’intervista a parigino : “Attenzione all’eccesso di tasse! Le imprese non dovrebbero essere la variabile di aggiustamento. » E questo caro amico di Gabriel Attal ha aggiunto: “Deviare alla linea pro-business perseguita dal 2017 sarebbe un errore fondamentale. »
Un discorso applaudito dall'ex premier e dai deputati macronisti. “Quando sei leale (…)abbiamo maggiori possibilità di affrontare le avversità”ha inserito il signor Barnier nel suo discorso al Congresso dei sindaci e dei presidenti intercomunali, in risposta al suo ministro.
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Elaborato in due settimane da Michel Barnier a partire dalla bozza lasciata dal governo precedente, il bilancio 2025 è in fase di disfacimento? Aderendo alle richieste di tutti, liberando 500 milioni di euro qui, 1 miliardo o 2 miliardi là, il governo riuscirà a raggiungere il suo obiettivo iniziale, ovvero risanare i conti pubblici?
Una questione cruciale per la credibilità economica e politica di Michel Barnier. I mercati, già molto dubbiosi sulla realtà del piano di austerità annunciato, rischiano in qualsiasi momento di punire la Francia con un forte aumento dei tassi di interesse. E le crescenti tensioni attorno al bilancio accentuano la minaccia di una caduta del governo, in occasione del voto di una mozione di censura su questo testo.
Incertezza di bilancio e politica
“La politica economica diventa illeggibileriassume il deputato (Rinascimento) del Basso Reno Charles Sitzenstuhl, anche se dovrebbe sostenere il governo. Nessuno sa se la priorità va alla domanda o all’offerta, alle imprese o ai privati, all’attrattività o al consumo. Mentre Michel Barnier affermava che la ripresa passerebbe soprattutto attraverso il risparmio sulla spesa, e un po’ attraverso le tasse, ogni giorno che passa dimostra il contrario: ci stiamo preparando a uno shock fiscale degno di un governo di sinistra. »
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