Una posizione che deriva dalla neutralità della Svizzera e che è stata criticata nei confronti del Paese alpino dopo l’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022. Soprattutto la Germania aveva fatto pressioni, invano, per poter consegnare agli ucraini munizioni svizzere a contemporaneamente ai suoi veicoli corazzati per la difesa antiaerea Guepard.
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“Possiamo confermare che le esportazioni verso l’azienda polacca interessata non saranno più consentite fino a nuovo avviso”, spiega il Ministero federale dell’economia (SECO).
Non è chiaro se le munizioni siano state utilizzate in Ucraina.
Come indica il rapporto di prova Seco, la Swiss P Defense non sapeva nulla del trasferimento prima della consegna.
Ha quindi esportato le munizioni partendo dal presupposto che sarebbero rimaste in Polonia. Seco ha approvato l’esportazione in due consegne rispettivamente nel novembre 2022 e nel maggio 2023, dietro presentazione di un permesso di importazione dalla Polonia, precisa SFR.
La stessa azienda svizzera inserì nel contratto di vendita una clausola in cui si specificava chiaramente che le munizioni dovevano restare in Polonia.
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