Vladimir Putin ha influenza sulla produzione elettrica sostenibile in Svezia.Immagine: watson/getty/keystone
Vladimir Putin non solo distrugge sistematicamente l’approvvigionamento energetico dell’Ucraina, ma esercita anche un’influenza dirompente sulla produzione elettrica sostenibile in Svezia.
21.11.2024, 06:0221.11.2024, 07:58
Niels Anner, Copenaghen / cap. media
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Mentre a Baku, al vertice sul clima, si cerca disperatamente soluzioni contro il riscaldamento globale, il governo svedese ha improvvisamente frenato l’espansione dell’energia eolica verde. Ha deciso di sospendere 13 dei 14 grandi progetti eolici previsti nel Mar Baltico. Il motivo sono problemi di sicurezza: l’esercito svedese ha notato che gli impianti eolici offshore potrebbero interrompere la sorveglianza radar e i sensori sottomarini.
Ciò metterebbe a repentaglio la sicurezza del Mar Balticoha spiegato il ministro della Difesa Pal Jonson, perché missili e sottomarini sarebbero più difficili da individuare e i sistemi di difesa come i missili antiaerei Patriot potrebbero essere meno efficaci.
I progetti eolici, in particolare nella parte orientale del Mar Baltico, potrebbe quindi avere “conseguenze inaccettabili” per la difesa del Paesesoprattutto se si considerano le politiche aggressive del Cremlino e il fatto che l’enclave russa di Kaliningrad, fortemente militarizzata, si trova a soli 300 chilometri dalla costa svedese.
I militari hanno affermato che i parchi eolici potrebbero ostacolare la sorveglianza radar al punto che un missile da crociera lanciato verso la Svezia potrebbe essere rilevato un minuto più tardi del solito. Il problema delle interferenze delle turbine eoliche colpisce vaste aree del Mar Baltico, rendendo impossibile il semplice spostamento di questi parchi altrove.
La decisione del governo di destra mette in discussione non solo l’impegno della Svezia sul clima, ma anche la sua sicurezza energetica: gli impianti previsti avrebbero potuto produrre più di 140 terawattora di elettricità verde, pari al consumo annuale della Svezia e l’equivalente della produzione di circa 20 reattori nucleari.
Di grossi dubbi sull’implementazione
Le critiche sono quindi molteda organizzazioni ambientaliste, industriali, ma anche esperti militari. La decisione categorica solleva interrogativi su come la Svezia riuscirà a realizzare il cambiamento energetico e rimanere competitiva, ha affermato l’associazione dell’industria eolica. Inoltre, i miliardi di investimenti già fatti andrebbero perduti. Diversi critici hanno sottolineato che in altri paesi del nord che dipendono fortemente dall’energia eolica, l’esercito non vede alcun problema.
Ci sono soluzioniha affermato Anders Odell, un esperto dell’Istituto svedese di ricerca sulla difesa. Regno Unito, Danimarca e Polonia hanno risolto i problemi spostando i parchi eolici più lontano dalla costa o installando sensori direttamente sulle turbine. In Danimarca e Norvegia, ad esempio, i parchi eolici offshore sono una priorità perché non incidono sul paesaggio.
Anche l’ex ministro della Difesa Mikael Odenberg ha affermato che le difficoltà militari potrebbero essere risolte. Secondo lui:
“L’attuale decisione è catastrofica in termini di politica economica ed energetica”
Altri critici hanno sottolineato il paradosso che è stato proprio l’attacco della Russia all’Ucraina a scatenare la crisi energetica e che c’è un urgente bisogno di sviluppare l’energia eolica, cosa che i paesi vicini attorno al Mar Baltico hanno capito.
Rifiuto delle critiche
L’esercito respinge le critiche: nei progetti previsti è impossibile trovare soluzioni tecniche per migliorare i sistemi radar. Al contrario, secondo Mikael Oscarsson, responsabile della politica di sicurezza del partito cristiano-democratico al potere, le turbine eoliche potrebbero diventare un obiettivo militare.
Il primo ministro conservatore Ulf Kristersson ha detto, leggermente seccato, che è rimasto “sorpreso, persino scioccato dalle reazioni”: Secondo lui, nell’attuale situazione con la Russia, gli aspetti legati alla sicurezza nel Mar Baltico devono avere la priorità assoluta.
Il suo governo sta lavorando parallelamente all’espansione dell’energia nucleare: nei prossimi 20 anni è prevista la messa in funzione di dieci nuovi grandi reattori svedesi per garantire la transizione energetica con elettricità da fonti nucleari.
Tradotto e adattato da Noëline Flippe
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