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Losanna: voleva fare una carneficina nel suo ex collegio

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Le scritte trovate sul suo computer sono agghiaccianti. “Ucciderò la mia famiglia, andrò nella mia vecchia scuola, ucciderò i bambini e, infine, metterò fine alla mia vita”, ha scritto all’inizio del 2023. Questo ventenne vodese, ci ha provato lunedì a Losanna, aggiunge in un altro documento: “Il mio ultimo giorno, nessuno a scuola sarà al sicuro. Chiunque vedrò muoversi, cercherò di ucciderlo e non avrò assolutamente rimpianti”. Il giovane aveva cercato di procurarsi armi e giubbotti antiproiettile, sulla darknet e sui social network, e aveva cercato come costruire una bomba.

Suprematista bianco, seguace dell’ideologia SIEGE (leggi riquadro), lui stesso è stato molto attivo sui social network. Ha elogiato il nazismo e le uccisioni di massa e ha trasmesso video estremamente violenti. Inoltre, ha invitato i suoi seguaci a compiere massacri, soprattutto contro gli stranieri e le persone LGBT. Infine, ha spiegato ad un cittadino norvegese che, se non aveva ancora agito, era perché non era riuscito a procurarsi un’arma, per motivi finanziari.

Arrivato in tribunale legato mani e piedi, con il viso nascosto dietro i lunghi capelli, vestito con pantaloni neri e una camicia nera, l’imputato sembrava un adolescente, magro e un po’ smanettone. Inoltre, ha ammesso di aver trascorso la maggior parte del suo tempo online e di non avere quasi amici nella vita reale. Quanto alla permanenza in carcere, sottolinea che la cosa peggiore è “il cibo”, che non è di suo gusto. Per quanto riguarda le accuse contro di lui, in particolare il suo desiderio di uccidere al Collège des Bergières, ha ammesso che: “È grave, molto grave. L’ho capito e non lo farò più”.

Processato con procedura semplificata, ha ricevuto 30 mesi di reclusione, di cui 14 mesi di reclusione. La sospensione pronunciata per i restanti 16 mesi è comunque condizionata alla prosecuzione del trattamento psichiatrico ambulatoriale. “Ora sarai seguito da vicino”, ha avvertito il presidente del tribunale, prima di concludere: “Spero di non rivederti né di avere mai più tue notizie”.

L’obiettivo è distruggere il sistema

L’imputato si è ispirato all’ideologia SIEGE. Basato sugli scritti del neonazista americano James Mason, trasmette l’idea che i governi, gli ebrei e i capitalisti agiscono contro gli interessi della razza bianca. Il suo obiettivo è quindi distruggere il sistema. In quest’ottica, incoraggia i suoi seguaci ad agire, con poche risorse, preparandosi in modo isolato e discreto, per non essere arrestati. Gli autori di attacchi violenti vengono quindi glorificati e visti come modelli per la causa.

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