IL Russia ha annunciato ufficialmente la sospensione delle sue esportazioni di uranio verso STATI UNITIsegnando una svolta nelle relazioni commerciali tra i due Paesi nel settore strategico dell’energia nucleare. Questa decisione, presa con decreto il 15 novembre, è stata descritta come “ risposta simmetrica » alle restrizioni già imposte dal Washington. In effetti, il STATI UNITI avevano progressivamente ridotto le importazioni di uranio russo, prevedendone il divieto totale a partire dal 2028.
Secondo Rosatoml’azienda pubblica russa responsabile dell’energia nucleare, questa misura resta nel quadro giuridico pur rispondendo alle iniziative americane. Tuttavia, non si estende ad altri clienti del Russia. Mosca continuerà a fornire prodotti a base di uranio ai paesi non interessati da queste tensioni, affermando così la volontà di mantenere rapporti commerciali stabili con i propri partner internazionali.
Questo sviluppo avviene in un contesto di crescenti tensioni tra Mosca e Washington, esacerbate dalle questioni geopolitiche legate alla guerra in Ucraina. Gli Stati Uniti, oltre a diversificare le fonti di approvvigionamento di uranio, hanno anche intensificato il sostegno militare a Kiev.
L’amministrazione Biden ha recentemente autorizzato l’uso di missili a lungo raggio ATACMS dalUcrainarispondendo a una ripetuta richiesta del presidente Volodymyr Zelenskij. Questi missili potrebbero cambiare l’equilibrio militare consentendo all’Ucraina di colpire obiettivi strategici sul territorio russo, come gli aeroporti militari.
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