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Aziende che parteciperebbero al sovvenzionamento degli asili nido

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Il Partito socialista del Giura vuole che le aziende tirano fuori i loro portafogli per partecipare al sovvenzionamento degli asili nido. Il PSJ intende lanciare un’iniziativa popolare dal titolo «Strutture di assistenza all’infanzia: un futuro sicuro per le famiglie del Giura». Il suo obiettivo è quello di garantire a tutte le famiglie del Cantone un posto in un asilo nido per i bambini fino all’età dell’entrata a scuola. Per fare questo, il PSJ vuole che anche le imprese partecipino al finanziamento di questo servizio, così come le famiglie, lo Stato e i comuni.

Diverse aziende intervistate da RFJ hanno lasciato la porta aperta a questo tipo di soluzione. Alcuni avevano preso in considerazione anche altre strade in passato. Presso la Joray-Wyss SA, ad esempio, era stato progettato un asilo nido privato, poi abbandonato per mancanza di fondi. Considerazioni per aiutare i genitori sono state intraprese altrove. Tutti quindi sono d’accordo con una delle principali argomentazioni del presidente del PSJ Raphaël Ciocchi. “Consentire ai genitori di prendersi cura dei propri figli permette loro di svilupparsi professionalmente, il che li rende disponibili a lavorare e guadagnare uno stipendio”, spiega. Un reddito che contribuisce anche a sostenere il potere d’acquisto delle famiglie. Gli interessi sono quindi molteplici, secondo la società Humard SA, soprattutto perché in Svizzera manca manodopera qualificata. Un giudizio condiviso anche dalle altre aziende intervistate. Anche qui le riflessioni riecheggiano quelle di Raphaël Ciocchi. “Il fatto di avere collaboratori a disposizione è ciò che fa la forza lavoro, quindi per me le aziende sono estremamente redditizie da questo punto di vista. Quando c’è carenza di personale, guardiamo altrove. Queste misure consentirebbero alle aziende di garantire manodopera qualificata, disponibile e vicina”, afferma.

Stai attento lo stesso

Per il momento i diversi protagonisti sembrano essere sulla stessa lunghezza d’onda. Bisogna però fare attenzione, perché dal mondo imprenditoriale continuano a provenire alcuni timori. Infatti, sia alla Joray-Wyss SA che alla Humard SA, così come presso altre società, viene messa in risalto la situazione economica sfavorevole. Costi aggiuntivi in ​​un periodo buio non sono necessariamente benvenuti. Si pone quindi la questione delle condizioni, in particolare riguardo agli oneri che graveranno sulle imprese. Se non sono ancora chiaramente definiti, il presidente del PSJ tiene a rassicurare. “Non miriamo a nessuna azienda in particolare, ma a tutte contemporaneamente. Vogliamo basarci sulle loro buste paga», spiega, precisando che questo modello esiste praticamente in tutti i cantoni francofoni. Secondo lui questa soluzione darebbe impulso all’economia del Giura, come avviene altrove. Un’osservazione condivisa dalle aziende intervistate, che però restano prudenti riguardo alle precise condizioni che questa iniziativa imporrebbe. È difficile per loro in questo momento pronunciarsi formalmente a favore o contro.

Entro la fine dell’anno verrà formato un comitato e la raccolta delle firme per questa iniziativa popolare dovrebbe iniziare all’inizio del prossimo anno. /lge


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