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Ritorno di Trump, tensioni geopolitiche, incertezze politiche in Francia e Germania… La Commissione europea è allarmata dai rischi che gravano sulla crescita

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Una manifestazione davanti alla sede della Michelin, a Clermont-Ferrand, il 13 novembre 2024. OLIVIER CHASSIGNOLE / AFP

” Fin qui tutto bene. » Potrebbe essere questo il titolo del comunicato stampa che la Commissione europea ha diffuso venerdì 15 novembre per presentare le sue nuove previsioni economiche. Perché se gli esperti dell’esecutivo comunitario contano su un miglioramento della situazione economica in Europa, avvertono allo stesso tempo che i rischi che gravano su queste prospettive sono sempre più numerosi.

Allo stato attuale, quindi, la Commissione prevede che la crescita all’interno dell’Unione europea (UE) aumenterà dallo 0,9% nel 2024 all’1,5% nel 2025, e all’1,8% nel 2026. All’interno della zona euro, l’aumento del prodotto interno lordo (PIL) dovrebbe raggiungere lo 0,8% quest’anno, per poi salire all’1,3% nel 2025 e all’1,6% nel 2025. 2026. Va meglio, ma non si può ancora parlare di attività sostenuta.

Le tre maggiori economie dell’UE – Germania, Francia, Italia – continuano a fare peggio della media europea, rispettivamente con – 0,1%, 1,1% e 0,7% per il 2024, quando i membri si trovano più a est, con la Polonia in testa (3% ), stanno andando molto meglio. Per quanto riguarda i cinque paesi – Germania, Austria, Estonia, Finlandia e Irlanda – che sono in recessione nel 2024, si prevede che torneranno a crescere nel 2025.

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Questa rinnovata attività si spiega, secondo la Commissione, con una graduale ripresa dei consumi e degli investimenti, in un contesto di inflazione e tassi di interesse in calo. Ancora al 5,4% all’interno della zona euro nel 2023, l’indice dei prezzi dovrebbe scendere al 2,4% quest’anno, al 2,1% nel 2025 e all’1,9% nel 2026.

Molti pericoli

Nonostante gli annunci di chiusure di fabbriche alla fine di ottobre e all’inizio di novembre – Volkswagen in Germania o Michelin in Francia – la Commissione prevede che il mercato del lavoro, che ha resistito alle molteplici crisi che hanno colpito l’Europa negli ultimi anni, rimarrà vivace. In questo contesto, si prevede che il tasso di disoccupazione diminuirà ulteriormente nel 2025, al 5,9% nell’UE (rispetto al 6,1% nel 2024) e al 6,3% nell’unione monetaria (6,5%), prima di stabilizzarsi.

Anche sul fronte delle finanze pubbliche, il panorama dovrebbe migliorare: il deficit di bilancio dei paesi della zona euro dovrebbe raggiungere in media il 3% del PIL nel 2024, il 2,9% nel 2025 e il 2,8% nel 2026. finanze, la Francia rimarrebbe il paese con la performance peggiore nell’Eurozona, con un saldo negativo del 6,2% della ricchezza nazionale quest’anno, del 5,3% in 2025 e 5,4% nel 2026.

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